AGI - "Chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni abbandonato". Queste le parole di Papa Francesco nell'omelia della messa della Domenica delle Palme. "Chiediamo la grazia di saper vedere e riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell'indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo. Allora, soltanto allora, faremo nostri i desideri e i sentimenti di Colui che per noi "svuoto' se stesso", ha aggiunto.
Con una voce leggermente arrochita, ma senza particolare fatica, Papa Francesco ha pronunciato l'omelia della Domenica delle Palme incentrandola sulla "sofferenza più lacerante, quella dello spirito: nell'ora più tragica Gesù prova l'abbandono da parte di Dio". Una sofferenza riassunta nella frase Mio dio perché mi hai abbandonato?". Una sofferenza che, però, è premessa della speranza.
"Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio. Per trasmetterci la forza di quel fatto, il Vangelo riporta la frase anche in aramaico: "Eli', Eli', lema' sabacta'ni?"; è l'unica, tra quelle dette da Gesu' in croce, che ci giunge in lingua originale e che troviamo sia in Matteo sia in Marco. L'evento è dunque reale e l'abbassamento è estremo: il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi è difficile persino comprendere. Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dell'esistenza, il crollo di ogni certezza: grida "il perché dei perché". "Perché? Perché, Dio, Perché?".
"Oggi non è un spettacolo, ognuno si dica 'Lo ha fatti per me'", ha avvertito Bergoglio, "Si è fatto solidale con noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Perché nessuno di noi si possa pensare solo e irrecuperabile. Ha provato l'abbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Fratello, sorella, l'ha fatto per me, per te, perché quando io, tu o chiunque altro si vede con le spalle al muro, ci sia speranza".
Quindi "da lì dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova l'estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione, ma prega e si affida. Si consegna nelle mani del Padre, anche se lo sente lontano. Nell'abbandono si affida. Non solo: nell'abbandono continua ad amare i suoi che l'avevano lasciato solo e perdona i suoi crocifissori".
"Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati", ha aggiunto, "Perché in loro non ci sono solo dei bisognosi, ma c'è Lui, Gesù abbandonato, Colui che ci ha salvati scendendo fino al fondo della nostra condizione umana".
Il ritorno in Vaticano
Una celebrazione che arriva poche ore dopo essere stato dimesso dall'ospedale romano dove è stato ricoverato per tre giorni per una bronchite. Le condizioni di salute dell'86enne pontefice argentino avevano destato preoccupazione dopo il suo ricovero per difficoltà respiratorie. Ma anche quando era considerato fuori pericolo, c'erano dubbi sulla data del suo ritorno in Vaticano e sulla sua possibile partecipazione ai riti della Settimana Santa.
Tali dubbi sono stati fugati venerdì, quando il Vaticano ha annunciato che Francesco sarebbe stato dimesso il giorno successivo e avrebbe partecipato alla settimana più significativa della Chiesa, che commemora la morte e la risurrezione di Cristo raccontate nei Vangeli. Le celebrazioni continueranno fino alla Messa di Pasqua di domenica 9 aprile.
Come in altre occasioni e poiché è costretto sulla sedia a rotelle a causa di dolori al ginocchio, Francesco presiederà solo la cerimonia di domenica, seduto al centro dell'altare. Il Papa argentino è determinato a rispettare il suo programma di lavoro e ha voluto mostrare al mondo che si è ripreso "Sono ancora vivo", ha scherzato con i fedeli e i giornalisti all'uscita dal Policlinico Gemelli di Roma. Alla domanda su come si sentisse, ha raccontato un aneddoto sulla morte, aggiungendo: "Ho provato solo fastidio, ma non ho avuto paura".
Una settimana faticosa per il Papa
Uno dei suoi compagni di purpurea, Leonardo Sandri, vice-decano del Collegio cardinalizio, che sta per compiere 80 anni, sostituirà Francesco dall'altare domenica. Nonostante la recente malattia e le diverse ore trascorse all'aperto, Francesco si affaccerà poi alla finestra del palazzo apostolico per l'Angelus.
La Messa di domenica apre una settimana faticosa e piena di impegni per l'anziano pontefice, che comprende la Messa "In Coena Domini" del Giovedì Santo al carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. Il portavoce del Papa, Matteo Bruni, ha detto che la Messa nell'istituto sarà celebrata "in forma privata", a un orario ancora da stabilire.
Quando era arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio era solito visitare le carceri il Giovedì Santo e praticare il rito della lavanda dei piedi ai poveri, agli emarginati e ai senzatetto. Non è ancora noto il programma della Via Crucis della notte del Venerdì Santo al Colosseo romano, a cui solitamente partecipano fedeli e turisti da tutto il mondo.
Se lo sviluppo favorevole sarà confermato, è probabile che la Domenica di Pasqua, in occasione della benedizione "Urbi et Orbi" della città e del mondo, il Papa si affaccerà dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per leggere il tradizionale messaggio sui problemi del mondo.