AGI - "Posso invitare o no gli amici a un barbecue in giardino"? "Posso mettere o no il sandalo aperto per uscire stasera"? "Lo porto o non lo porto l'ombrello"? "Vado in bici, in moto o in auto"? Meteo, benedetto meteo quanto condizioni la vita di tutti noi... Una volta c'era la corsa a posizionarsi davanti alla tv per ascoltare le fatidiche previsioni del colonnello Bernacca. Il silenzio doveva calare in ogni stanza da pranzo perché quella manciata di minuti era importantissima in quanto avrebbe deciso il tipo di abbigliamento del giorno dopo, gli inviti fra amici, l'opportunità o meno di appuntamento all'aperto. Oggi basta prendere il telefono e aprire l'app per scoprire addirittura, se nel quartiere dove viviamo pioverà o ci sarà sole.
Siamo tutti diventati dei veri "maniaci" del meteo: "Il tempo è da sempre argomento principe delle conversazioni, non solo in Italia ma in tutto il mondo - spiega all'AGI Francesco Cibelli, meteorologo del Centro Meteo Italiano - è un argomento di interesse che supera addirittura quello per il calcio. Chiunque trova un momento della giornata per parlare di meteo con un altro individuo o per fare qualche battuta. Anche quando non si sa come iniziare una conversazione. Oggi, grazie anche all'invasione capillare di smartphone e accesso a internet, questa abitudine a consultare le previsioni è amplificata".
Ed è un bene? "Mah - commenta l'esperto - dipende. Bisogna sempre documentarsi presso le fonti corrette, come ad esempio i siti specializzati che danno anche spiegazioni dettagliate di un fenomeno. Si rischiano incomprensioni. Ad esempio, quando viene lanciata una allerta meteo a livello istituzionale, per vento, pioggia ecc., spesso non si capisce che ci si riferisce a una zona magari molto ampia. Non è detto quindi che sopra la mia testa, a quella determinata ora di quel tale giorno, avverrà un nubifragio. Prendiamo atto invece di questa allerta e non lamentiamoci se poi sopra la nostra testa c'è il sole! Questo, per il semplice fatto che magari, a qualche chilometro di distanza da dove siamo noi, invece c'è stato un forte temporale.
L'allerta meteo va vista in ottica ampia e soprattutto dobbiamo sempre tenere presente che c'è un margine di imprevidibilità: non è detto quindi che un evento estremo, ritenuto probabile, si verifichi". Non dobbiamo quindi dire che i meteorologi "non ci azzeccano mai"... "Piuttosto - sottolinea Cibelli - diciamo che gli eventi meteo hanno un grado di prevedibilità, altrimenti non sarebbero previsioni. La previsione è una probabilità, non una certezza e nei casi sfavorevoli, meno male che è cosi. Laddove sono previsti forti temporali che poi non sono gravi, è decisamente meglio"
Il discorso quindi è complesso, "le app - sottolinea l'esperto - danno una previsione troppo schematizzata di un qualcosa come la previsione meteo che in molti casi andrebbe approfondita. Inoltre, non sempre è presente la mano dell'esperto meteo: molte app che si scaricano attingono da previsioni automatiche, da programmi specifici. E questa è una differenza di non poco conto. A volte si prende la cantonata: il fatto di avere un'app che dà previsioni non tanto per il giorno dopo ma spesso e volentieri anche per sette, dieci o quindici giorni deve farci riflettere".
"L'atmosfera - prosegue - ha un certo grado di predicibilità. Fare una previsione a quindici giorni è un pò come tirare i dadi. Anche su quelle a pochi giorni, c'è da andarci cauti. Le previsioni su alcune app scendono anche a dettaglio spaziale molto piccolo dove ognuno può cercare il tempo nel suo comune, nel suo quartiere... e questo lo torvo assurdo. Si scende a dettagli molto piccoli in scala temporale vedendo il tempo che farà alle nove, dieci, undici ecc. Questa cosa non è sempre possibile in una previsione meteo: se io dico che domani su mezza Italia c'è tempo stabile grazie all'anticiclone con cieli sereni o poco nuvolosi, il computer non farà fatica a stabilire per tutti gli orari e per tutte le località che ricadono in una determinata zona che ci sarà sole o qualche nuvoletta. Sicuramente sarà cosi".
"Ma - sottolinea l'esperto - quando iniziamo ad andare su qualcosa di più dinamico come la differenza specifica se piove o non piove, allora il gioco cambia. La previsione si fa su diversi gradi di sfumatura, spaziale che temporale. Nei fenomeni convettivi estivi temporali, spesso si prende in esame un comune che si trova più in alto rispetto ad un altro a pochi chilometri di distanza: questo è impossibile in fase previsionale sia per la macchina che per il meteorologo proprio perchè bisogna tener conto delle caratteristiche intrinseche dell'atmosfera. Quindi rispetto all'app, meglio leggere un bollettino testuale secondo cui, domani nel pomeriggio, in quella determinata zona e non un singolo Comune, è possibile si verifichino dei temporali pomeridiani senza specificare ora, nome della cittadina ecc".
E le temperature? Ci azzeccano gli smartphone? "Questo ricade nell'osservazione, ed è più facile per un sistema automatico. A seconda della zona dove mi trovo c'è una capillarità di stazioni meteo che effettivamente registrano dati come la temperatura, e a quel punto un programma può estrapolare i dati presentandoli come gradi. Poi molto dipende dall'app che si usa. Le previsioni sono generalizzate in modo automatico, sempre meglio ripeto, leggere un bollettino vero e proprio, controllare i siti specializzati. Conviene sempre leggere le previsioni, un articolo che dà spiegazioni per il semplice fatto che spesso una previsione è discorsiva e non schematica e soprattutto alcuni tipi di tempo".
Quindi siamo tutti un po' troppo ossessionati... a volte si cercano previsioni a lunghissima scadenza per prenotare feste con anticipi di un paio di mesi: "Siamo sulla fantascienza - aggiunge Cibelli - l'atmosfera ha un predicibilità intrinseca di dieci/quindici giorni. Previsioni di questo tipo sono impossibili, al massimo si può fare quella climatica ma quelle meteo proprio no. Su 31 giorni, a luglio per esempio, è molto probabile che ci saranno a Ostia due o tre giorni di pioggia ma stabilire come sarà il tempo quel giorno proprio no". Quindi? "Quindi documentiamoci bene e ricordiamoci che si tratta di previsioni. Non è detto che ciò che è probabile, poi si verifichi".