AGI - “Credo che le condizioni di Matteo Messina Denaro siano peggiori di quelle di Cospito e non volute”. Così il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, commenta con l’AGI, al termine di una lunga visita nel carcere di Pavia, il caso dell’anarchico Andrea Cospito, detenuto al 41 bis, in sciopero della fame da oltre 4 mesi. Il medico che lo ha visitato ha parlato di condizioni gravissime.
Ma questo, per l’esponente di Fratelli d’Italia non è sufficiente per cambiare il regime di detenzione: “Se il motivo per cui si dovesse revocare il 41 bis fossero le condizioni di salute ne revocheremmo troppi”. “È evidente che Cospito era colui che finché non era al 41 bis scriveva agli anarchici che il salto di qualità doveva essere dall’aggressione alle strutture dello Stato alle persone dello Stato. Uno - prosegue - che dice dal carcere che bisogna ammazzare i carabinieri, deve rimanere al 41 bis e se poi fa lo sciopero della fame pazienza…”.
Per Delmastro “Il 41 bis non c’entra con il fatto umanitario”, cioè che il detenuto stia facendo lo sciopero della fame, “ma se centrasse sarebbe anche peggio, perché Matteo Messina Denaro non ha scelto di avere il tumore. Ce l’ha. Cospito invece ha scelto di fare lo sciopero della fame. Sono due cose completamente diverse. Per questo che c’è un grande interesse della criminalità organizzata alla sua battaglia, perché se fosse crollato il 41 bis su Cospito, sarebbe crollato con la criminalità organizzata”.
La Cassazione che il 25 febbraio ha respinto il ricorso della difesa di Cospito, contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma, “ha confermato quello che noi avevamo detto fin da subito – prosegue il sottosegretario -, non ci sono i presupposti per revocare il 41 bis. Uno che dice ’dovete fare un salto di qualità e non aggredire le strutture ma aggredire le persone, cioè tirare uno schioppo a uno’, devo ancora pensare che ci siano dei problemi sul fatto che stia 41 bis? Io no”. “Pensate che doveva arrivare il governo Meloni a far crollare uno strumento nato dal sangue di Falcone e Borsellino per contrastare la criminalità organizzata? È un film di fantascienza”.