AGI - Addio a Maurizio Costanzo, un monumento della tv che con il suo salotto ha raccontato l'Italia. La camera ardente di Maurizio Costanzo è stata aperta nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Ad attendere il feretro insieme al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, i figli Camilla e Saverio. Tra i primi ad arrivare l'ex sindaco Francesco Rutelli e Gianni Ippoliti.
Il giornalista, conduttore, sceneggiatore e autore romano si è spento all'età di 84 anni nella clinica Paideia, dove era ricoverato da alcuni giorni. Domani e domenica sarà allestita la camera ardente nella Sala della Protomoteca in Campidoglio e lunedì si svolgeranno i funerali nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, a Roma.
A Costanzo nel 2004 era stato applicato un bypass e negli ultimi anni la sua salute era peggiorata costringendolo a diversi ricoveri. La sua lunghissima carriera era iniziata negli anni '50 nella carta stampata a Paese Sera e Grazia ma era stata la radio e poi la tv a regalargli il successo come ideatore e conduttore di 'Bonta' loro'. Poi arrivò il 'Maurizio Costanzo Show', il programma più longevo di sempre con oltre 4mila puntate andate in onda dal 1982 al 2009, e dal 2015 ai giorni nostri, una rivoluzione dei talk show in cui il conduttore si piazzava con il suo sgabello mobile tra gli ospiti.
Quasi 55mila interviste in cui mescolava l'alto e il basso, il salotto più ambito e temuto dai personaggi dello spettacolo e della politica. I baffi, l'abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani.
Fu capace di passare dalla tv pubblica a quella privata senza mai snaturarsi ma continuando a scoprire personaggi di successo, da Vittorio Sgarbi a Ricky Memphis.
Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati un pò da tutti i settori della società italiana. "Icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità", lo ha salutato la premier, Giorgia Meloni, ringraziandolo "per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza". Silvio Berlusconi ha reso omaggio a "uno dei piu' grandi giornalisti e scrittori italiani di sempre" e a "un amico, sempre vicino e sempre leale". "Per la persona che sei, la cultura che hai sempre elargito e la tua sagace ironia, questo Paese perde tantissimo", ha twittato Simona Ventura. "E' terribile, è morto nostro padre, mio padre, tuo padre, l'inventore della nostra tv", il ricordo di Vittorio Sgarbi.
Costanzo, nato a Roma il 28 agosto 1938, è stato un monumento della tv italiana e ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali. Figlio di un impiegato al ministero dei Trasporti e di una casalinga, era cresciuto con il sogno di diventare giornalista. A 18 anni diventa cronista a Paese Sera per poi assumere l'incarico, a soli 22 anni, di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia.
Pochi anni più tardi esordisce come autore radiofonico e nel 1966 è coautore del testo di 'Se telefonando', cantata da Mina. Costanzo è stato un autore prolifico ed eclettico, da programmi televisivi come "Buona Domenica" ai film di Pupi Avati come 'Tutti defunti... tranne i morti' o 'Una giornata particolare' di Ettore Scola. Legato da un'amicizia al giudice Giovanni Falcone, Costanzo è sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, realizzò una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile la scena in cui brucio' in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno fu la probabile causa dell'attentato del 14 maggio 1993 una Fiat Uno imbottita di 90 chili di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro mentre transitava l'auto con a bordo Costanzo e la moglie Maria De Filippi, entrambi incolumi.
Nel 1979 aveva diretto il nuovo quotidiano popolare 'L'Occhio' dal quale si dimise nell'81 dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2 di cui figurava gli iscritti. "Un errore, un grosso errore", lo definì anni dopo, "ma gli errori fanno bene e fanno crescere". Amante del calcio e grande tifoso della Roma, Costanzo nel giugno 2021 aveva accettato il ruolo di advisor della Comunicazione del club capitolino, fino al febbraio successivo.
E il club lo ha ricordato con un messaggio: "Sentiremo la mancanza di uno di noi, di un membro della famiglia della AS Roma". Costanzo si è sposato quattro volte: nel 1963 con Lori Sammartini, 14 anni più grande di lui, poi con la giornalista Flaminia Morandi, con Marta Flavi e infine il 28 agosto 1995 si era unito in matrimonio con Maria De Filippi. "Dicevo che volevo trovare la donna nella mano della quale morire e l'ho trovata", aveva detto in una recente intervista. Nel 2002 la coppia aveva preso in affido un bambino di 10 anni, Gabriele, poi definitivamente adottato nel 2004. Costanzo era nonno di quattro nipoti.