AGI - Maurizio Costanzo se n'è andato. A 84 anni il popolare giornalista e conduttore tv è morto nella sua Roma esattamente 20 anno dopo un altro grande figlio della Capitale, Alberto Sordi. I due erano amici (o almeno si conoscevano bene e si stimavano) e fu proprio Costanzo a contattare l'attore per conto dell'allora sindaco Francesco Rutelli per celebrare il suo 80esimo compleanno in pompa magna: il 5 giugno 2000, giorno in cui Alberto Sordi ha compiuto ottant'anni, Rutelli ha deciso di cedergli per un giorno la fascia tricolore: da sindaco dei romani, Sordi ha passeggiato per la capitale, inaugurando anche la Torre delle Milizie il cui restauro era stato appena ultimato.
Di quella giornata Costanzo nel suo studio conservava una fotografia che lo ritraeva con Alberto Sordi che ha la fascia da sindaco. Romani, romanisti, con la battuta pronta e l'intelligenza vivace, Costanzo e Sordi si sono incrociati anche nella creatura tv del giornalista, il Maurizio Costanzo Show dove Sordi, in genere molto schivo e riservato fuori dal set, si era concesso alle telecamere e alle domande del conduttore in un paio di serate memorabili. Nella prima, ricordò lo stesso Costanzo in un articolo pubblicato nel 2019 sul settimanale 'Tv Sorrisi e Canzoni', a una domanda davanti al pubblico, "Ma perché non ti sei mai sposato?", rispose con una frase rimasta proverbiale e inscindibile dal personaggio-Sordi: "Ma che te vuoi mettere un'estranea in casa?". In realtà, scrisse Costanzo, "in casa c'erano state solo le sue sorelle e una è venuta a mancare poco tempo dopo la sua scomparsa. Sempre al Teatro Parioli, conducendo con Enrico Mentana - ricordò poi il giornalista - diedi vita a una puntata speciale del mio programma intitolata 'I tre tenori'. Erano Alberto Sordi, Monica Vitti e Vittorio Gassman. In seconda fila era seduto Carlo Verdone (che già aveva avuto i primi successi cinematografici). Feci salire sul palco Verdone e Sordi gli disse: 'Tu sei il mio erede'. E aveva ragione", concluse. Fu uno dei tanti momenti di altissima televisione che, come spesso accadeva nel suo show, diventavano veri e propri eventi culturali.