AGI - Due carabinieri in congedo per motivi di salute, riconosciuti da un colonnello mentre stavano per entrare allo stadio, sono stati condannati a 3 mesi e 20 giorni di reclusione militare. La vicenda emerge da una sentenza della Cassazione depositata nei giorni scorsi che conferma lo ‘sconto’ di pena già stabilito dalla Corte d’Appello militare di Roma rispetto ai cinque mesi in un primo tempo inflitti dal Tribunale di Napoli.
Gli imputati si erano fatti rilasciare certificati medici da cui riisultavano patologie inesistenti, “tra l’altro - è scritta nella sentenza letta dall’AGI - recandosi nel periodo di congedo sanitario alla stadio per assistere a un incontro di calcio”.
L’ipotesi dell’accusa è stata confermata dal fatto che i nomi dei due erano stati inseriti nella lista degli ospiti di un incontro di calcio e che il loro superiore gerarchico li aveva riconosciuti come i soggetti ripresi dalle telecamere all'ingresso dello stadio”.
La difesa ha fatto presente che le sentenze precedenti non avevano tenuto conto che le patologie esistevano almeno parzialmente e in un caso sarebbero state legate a “cause di servizio”. Ma, secondo i giudici “le condotte illecite contestate erano finalizzate a sottrarsi al complesso dei compiti inerenti i servizi che gli imputati avrebbero dovuto svolgere durante i turni assegnatigli nei giorni in cui simulavano l'infermità controversa. Ne consegue che l'obiettivo dei loro comportamenti simulatori, all'evidenza, era quello di sottrarsi allo svolgimento dei turni ai quali erano stati assegnati, nella loro interezza”. A entrambi sono state riconosciute le attenuanti generiche.