AGI - Il week end è salvo, ma non cantiamo vittoria sull'inverno. La giornata soleggiata e dal tepore quasi primaverile che il meteo ha regalato - specie a Roma, dove fare jogging è stato piacevole - non equivale a dire che è fatta, che il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle dopo i 'giorni della merla', notoriamente ritenuti i più freddi dell'anno. Perché a dispetto del proverbio della Candelora, che ricorreva giusto ieri, dall'inverno 'non semo fora...' per il fatto che ieri ci fosse il sole.
"Direi proprio di no, non siamo fuori - dice all'AGI Francesco Cibelli, meteorologo del Centro Meteo Italiano - e anzi dovremo affrontare il freddo, anche intenso, che arriverà sull'Italia con la perturbazione proveniente dalla Scandinavia e che inizierà ad interessare il nostro Paese tra domenica sera e lunedì". E sarà un calo di temperature che si avvertirà in maniera sensibile, visto che ad esempio anche domani avremo un rialzo fino a 20 gradi centigradi sulla Pianura padana per i venti di ricaduta. Il che significherà che poi il cambio di temperatura repentino si farà sentire pesantemente.
La prossima settimana le temperature "saranno al di sotto delle medie stagionali, tra lunedì e mercoledì potremo stare sotto la media da 6 a 8 gradi", aggiunge l'esperto.
Neve? "Non tanto all'inizio, è ancora molto incerto perché il tipo di aria di ingresso è secco, il primo impulso di domenica sera-lunedì potrà portare pioggia sulla Sardegna e forse sull'estremo nord-ovest. Qui, a ridosso delle Alpi si potrà avere precipitazione nevosa anche a quote basse perché l'aria sarà molto fredda". Una volta che si saranno 'dispostè, le correnti d'aria "porteranno precipitazioni sul medio-basso Adriatico, anche a carattere nevoso sopra i 500 metri sul livello del mare", spiega Cibelli, sottolineando comunque che per avere un quadro più definito circa le precipitazioni occorrono 36-48 ore.
Durata del fenomeno? "Tutta la prossima settimana sarà freddo su tutta Italia, e a tratti e anche in collina le temperature saranno di poco sopra lo zero anche di giorno. Almeno fino a venerdì" Ma finora come è andato questo inverno dal punto di vista meteorologico?
"Dicembre l'abbiamo visto che è stato un mese... non invernale! Gennaio ha chiuso in media o poco sopra la media stagionale", si prende a riferimento il trentennio precedente, quindi 1990-2021. Eppure accade che - come a volte si suol dire - le previsioni non ci azzeccano... "Nonostante le scale meteorologiche o quelle stagionali, resta il fatto - spiega Cibelli - che l'atmosfera è un sistema 'caotico' e quindi l'incertezza c'è sempre e il modello matematico nel fare le previsioni l'amplifica".
Se poi parliamo di previsioni meteo sul punto geografico ben definito, e per giunta pretendiamo di averle riferite alla tale ora, "è chiaro che possono essere incerte". Cibelli tiene anche a precisare che se una perturbazione viene prevista in transito sull'Italia a 48 ore, ha una probabilità alta che poi sia in effetti così, mentre l'effetto che essa determinerebbe - ad esempio una striscia di temporali - non è detto che si abbia proprio laddove era stato previsto. Insomma, la traiettoria potrebbe mutare. Per intanto la previsione è che nei prossimi giorni si torna a battere i denti dal freddo.
E prim'ancora, la discesa di una saccatura dall'Europa nord-orientale verso la penisola balcanica porterà - ci dice la Protezione Civile nazionale - un modesto peggioramento delle condizioni meteorologiche anche sulle regioni del versante adriatico e ionico del Centro-Sud italiano.
Così dal pomeriggio di domani si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti settentrionali sui settori appenninici di Umbria e Lazio, su Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, con raffiche fino a burrasca forte su relativi settori appenninici e su quelli costieri adriatici e ionici, in estensione, dalle prime ore di domenica, alla Sicilia, specie settori orientali e montuosi. Attese forti mareggiate lungo le coste esposte.
E a ciò sarà associata una "brusca e spiccata" intensificazione della ventilazione settentrionale su gran parte delle regioni, seguita dal "repentino" afflusso di una massa d'aria molto fredda di origine polare, con conseguente marcato e generale calo delle temperature a partire dalla giornata di domenica. Per l'appunto proprio quella di cui dice all'AGI l'esperto del Centro Meteo Italiano, invitando a non cantare vittoria, ovvero a non mettere da parte maglioni e cappotti.