AGI - Palloncini bianchi in cielo, uno striscione con scritto “Rideremo con il tuo sorriso. Vojo restà co’ te sinno’ me moro” e in sottofondo un silenzio assordante. Alatri si è svegliata sconvolta. In piazza Santa Maria, nel cuore del centro storico del paese, gli amici di Thomas si sono riuniti in una manifestazione “pacifica”, per “ricordare il nostro angelo volato in cielo”.
La piazza è gremita di giovani e c’è un via vai di amici che porta mazzi di fiori e peluche sul luogo in cui è stato colpito a morte il loro compagno. Arriva anche il padre di Thomas, stretto nel suo “dolore troppo grande per essere raccontato”. Si ferma a parlare con i giornalisti, per raccontare il suo “bambinone appassionato di calcio, un bravo ragazzino”. Non se ne fa una ragione, “questa - ripete - è una storia assurda. Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Voglio giustizia per mio figlio e voglio che chi sappia parli” ma anche “che finisca tutta questa violenza tra i ragazzini, questo mondo sta andando a rovescio”.
Per il padre del ragazzo non ci sono situazione “particolari” antecedenti all’agguato, “io mi figlio lo seguivo, non avrei mai pensato che si sarebbe potuto arrivare a questo punto”. E poi fa un appello a tutti gli amici di Thomas: “gentilmente - dice - devono stare calmi. Stanno creando solo casino. Chiacchierano troppo, parlano di violenza, minacciano ma devono capire che non si guarisce con la guerra ma con la pace. Tutti questi ragazzi gridano vendetta, ma dobbiamo affidarci tutti alla giustizia”. Parlando poi delle indagini in corso ringrazia gli inquirenti: “stanno facendo un ottimo lavoro, io mi fido di loro”.