AGI - “In questo momento storico il 41 bis è indispensabile, è necessario mantenerlo e non può essere messo in discussione. Non si tocca, è auspicabile semmai che venga ridotto di fatto con un mutamento di atteggiamento da parte di chi vi è sottoposto”: il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all'indomani del Consiglio dei ministri sul caso di Alfredo Cospito - l'anarchico in sciopero della fame da oltre mesi - ribadisce la linea del governo sul carcere duro.
Per il Guardasigilli “l’ondata di violenze, gesti vandalici e intimidazioni da un lato dimostra che il legame tra il detenuto e i suoi compagni all’esterno rimane, e ciò tenderebbe a giustificare il 41 bis, dall’altro” è la prova che "lo Stato non può venire minimamente a patti, essere intimidito o dare cenno di esserlo”.
Lo sciopero della fame "non incide sul 41 bis, le condizioni di detenzione non cambiano. Se lo facessimo, potremmo trovarci domani con centinaia di mafiosi al 41 bis che fanno lo stesso mettendo lo Stato di fronte a certe condizioni”, ha rilevato ancora il ministro della Giustizia.
"Il trasferimento di Cospito non è un cedimento dello Stato"
Certezza della pena e il diritto alla salute. “La salute di ogni detenuto per noi è un principio sacro e inderogabile. Ma il trasferimento di Cospito - ha chiarito Nordio - non segna alcun cedimento dello Stato, è solo il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena, un’altra la tutela della sicurezza pubblica e un’altra ancora la tutela assoluta della salute, che va sempre garantita”.
Tajani: "Stato non si piega"
Sul caso Cospito è intervenuto anche Antonio Tajani. "Si è orchestrata una campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni
privati. Lo Stato - sono le parole del ministro degli Esteri - reagisce con la forza della legge alla violenza di chi ha attaccato beni privati e pubblici in Italia e all'estero" "non si piega alle minacce e ai ricatti della violenza, da qualsiasi gruppo arrivino”.
Tajani ha assicurato che "è stato innalzato il livello della sicurezza" in tutte le strutture diplomatiche e sollecitata una maggiore protezione anche della Farnesina.
Piantedosi: "Rischio ricompattamento anarchici-antagonisti
Il ministro dell'Interno si è soffermato sulle possibili convergenze tra la galassia degli anarchici e quella degli antagonisti in una eventuale lotta comune contro il carcere duro. “Il rischio di ricompattamento con frange diverse esiste, e non è nuovo: anche nella manifestazione dell’altra sera a Roma - ha spiegato Matteo Piantedosi - accanto agli anarchici c’erano componenti della galassia antagonista. Ma ripeto, il rischio di una saldatura anche solo occasionale, della condivisione di una battaglia identitaria c’è’ e viene attentamente monitorato”.