AGI - "Alfredo Cospito si trova già nel carcere di Opera". Lo riferisce all'AGI il suo legale, Flavio Rossi Albertini. L'anarchico è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera nel pomeriggio. Il carcere è dotato di un raggio destinato alla degenza dei detenuti malati, il cosiddetto Csi (Centro Sanitario Interno) che non ha invece il 'Bancali' di Sassari. Nel caso in cui le condizioni del recluso dovessero precipitare tanto da richiedere un ricovero, verrebbe trasferito all'ospedale San Paolo 'collegato' all'istituto penitenziario.
Non ci sarebbe stato un aggravamento di salute nelle ultime ore alla base della decisione di trasferire Cospito dal carcere sardo a quello meneghino. Secondo quanto riferisce il suo legale, "le condizioni sono stabili. Io l'ho visto sabato e all'apparenza non stava così male per come può stare un uomo che è passato da 120 chili a 70 chili. È comunque riuscito a sostenere un colloquio di un paio d'ore". Fonti qualificate confermano che il suo spostamento è avvenuto "in via prudenziale" per garantire all'anarchico maggiori possibilità di assistenza nel caso in cui la situazione dovesse precipitare.
Nel pomeriggio i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, dell'interno, Matteo Piantedosi e della giustizia Carlo Nordio hanno reso un'informativa al Consiglio dei ministri sul caso Cospito. Il guardasigilli si è detto contrario a una revoca del regime di 41 bis nei confronti dell'uomo, detenuto per reati di terrorismo.
L'avvocato Albertini riferisce anche che Cospito "proseguirà lo sciopero della fame" che porta avanti da oltre cento giorni anche nel carcere di Opera. "Su questo non c'è alcun dubbio, è determinatissimo - aggiunge -. Se vogliono il martire, lo avranno".
Il caso dell'anarchico è arrivato in consiglio dei ministri. In un'ntervista alla Stampa il sottosegretario alla Giustizia, e senatore della Lega, Andrea Ostellari aveva dichiarato che: "Eventuali atti di clemenza sono concessi quando c'è un ravvedimento, una buona condotta. Non mi pare che Cospito si sia ravveduto e inoltre lo Stato non sta compiendo alcun illecito contro di lui. Si è dichiarato apertamente terrorista ed è stato condannato, non è in una fase di misura cautelare", ha affermato Ostellari in un'intervista alla Stampa.
"Senza dimenticare poi che il proliferare di attentati da parte della galassia anarchica in difesa di Cospito alimenta un clima che non lo aiuta e va condannato da tutto il mondo politico. Sia a destra - rileva Ostellari - sia a sinistra non si possono tollerare atti di aggressione nei confronti delle istituzioni. È sbagliato cedere al ricatto di atti come quelli a cui stiamo assistendo".
Cospito, ha sottolineato ancora il sottosegretario alla Giustizia, "è monitorato 24 ore su 24. Nonostante il suo prolungato sciopero della fame, la decisione sulle sue condizioni spetta ai medici. E se loro sostengono che la sua situazione è sotto controllo ci dobbiamo fidare". Ma il suo medico di fiducia, Angelica Milia, lancia l'allarme: l'organismo di Cospito, gravato dallo sciopero della fame che porta avanti da mesi, sta soffrendo di un pericoloso calo del potassio.
L'uomo, ha spiegato Milia all'AGI, è stato sottoposto a una terapia per reintegrare i sali, il cui deficit "potrebbe causare aritmie cardiache". La terapia è stata concordata tra Milia e i sanitari del penitenziario di Sassari, dove Cospito era recluso prima del trasferimento.
Il garante: "La revoca non è impossibile"
Per Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti: "Da giorni dico che Cospito deve andare in un carcere dove sia possibile un immediato intervento ospedaliero qualora fosse disgraziatamente necessario".
"Di per sé gli attentati, oltre alla loro gravità, giocano sempre al contrario rispetto all'obiettivo - ha aggiunto Palma - perchè è ovvio che uno Stato non può cedere. Altra cosa è valuatre con serenità la posizione di Cospito". "Io non entro nel merito, se non per l'aspetto sanitario. Però non è vero che la revoca sia giuridicamente impossibile - ha concluso - Per gli atti amministrativi la possibilità esiste sempre, al di là della legge sul 41 bis".
Il governo: "Non scenderemo a patti"
Durante il Consiglio dei Ministri, riferisce un comunicato, Nordio "ha ricordato le ragioni che hanno determinato l'autorità giudiziaria a proporre e confermare il regime detentivo di cui all'articolo 41 bis attualmente in essere a carico di Alfredo Cospito e, nel pieno rispetto dell'autonomia di valutazione della stessa autorità giudiziaria, ha rilevato che la Corte di cassazione è chiamata a prendere una decisione in merito nel prossimo mese di marzo".
"Il Consiglio dei ministri, nel suo insieme, ribadisce - si legge ancora - nel rispetto della decisione assunta dal Ministro della giustizia, la volontà di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica".
Per la parte di propria competenza, il Ministro della giustizia ritiene di non revocare il regime di cui all'articolo 41 bis e ha precisato che, sentite tutte le istituzioni interessate, si è fatto carico delle condizioni di salute del detenuto, avendone disposto in data odierna il trasferimento, sempre in regime di 41 bis, nell'istituto di pena di Opera, che è munito degli adeguati presidi sanitari, si legge ancora nella nota.
Il Ministro dell'interno ha sottolineato la rete di supporto nei confronti del detenuto, manifestatasi in plurimi episodi di atti vandalici o incendiari e in manifestazioni di piazza, anche violente, rassicurando che gli accresciuti rischi per la sicurezza hanno determinato un innalzamento dell'attenzione e delle misure necessarie per fronteggiarli.
Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - si legge ancora - ha riferito del rafforzamento del sistema difensivo della rete diplomatica italiana all'estero, reso necessario dalle ostilità manifestate nei confronti di sedi di ambasciate e consolati, in varie località, da Atene a La Paz, da Barcellona a Madrid, fino a quelle più recenti di Berlino, oltre che nei confronti di beni appartenenti a personale diplomatico.