AGI - Due molotov artigianali sono state lanciate dagli anarchici - a margine della manifestazione di ieri a Trastevere - nel parcheggio del commissariato Prenestino. Un poliziotto che era di guardia si è accorto delle bombe artigianali e, dopo essersi avvicinato alla vettura di un collega, è riuscito a intervenire senza farle esplodere. Gli anarchici, scesi in piazza per manifestare a favore di Cospito, sono poi fuggiti via.
Le due molotov erano costituite con stracci imbevuti di liquido infiammabile all'interno di bottiglia chiusa con uno stoppino. Indagini in corso del Distretto Prenestino per identificare i responsabili. Per gli scontri di sabato sera in piazza Trilussa, durante la manifestazione, sono stati 41 gli anarchici denunciati. Nel corso del sit-in gli anarchici hanno provato a forzare piu' volte i cordoni delle forze dell'ordine e, a manifestazione terminata, hanno rovesciato tavolini dei bar e danneggiato fioriere e motorini parcheggiati in strada.
E questa mattina una busta contenente un proiettile è stata recapitata al direttore del Tirreno, Luciano Tancredi. A darne l'annuncio lo stesso quotidiano livornese. La busta, indirizza personalmente al direttore, oltre al proiettile conteneva un foglio a quadretti con su scritto "Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere". Il messaggio era inoltre firmato con una "A" maiuscola. Il proiettile, la busta e la lettera sono stati sequestrati dalla polizia che ha aperto una inchiesta per ricostruire la provenienza del messaggio.
"Non scendiamo a patti con chi ci minaccia"
"Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni", si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"Tanto meno - si legge ancora nella nota - se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia".
Piantedosi annuncia vertice in settimana
"Esprimo la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che con grande professionalità e spirito di sacrificio fronteggiano, anche in questi giorni ed in queste ore, le dimostrazioni di chi immagina di utilizzare la minaccia e la violenza come metodo di condizionamento delle istituzioni", dichiara il ministro dell'interno Matteo Piantedosi.
"La mia vicinanza va agli operatori di polizia rimasti feriti ed in particolare all'ispettore della Polizia di Stato che è stato colpito alla testa ed è stato curato con numerosi punti di sutura", afferma Piantedosi che aggiunge: "Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell'ordine".
Il ministro "segue in costante contatto con il Capo della Polizia gli episodi di questi giorni e svolgerà, in settimana, una disamina degli stessi in un incontro con i vertici e gli esperti degli apparati di sicurezza".
Secondo i sindacati di polizia, il pericolo è "reale e concreto"
"Il pericolo rappresentato dagli anarchici è reale e concreto. È un pericolo mai cessato, e i relativi movimenti, a tratti apparentemente sopiti, stanno tornando in auge, perseguono precisi obiettivi che vengono accuratamente comunicati e perseguiti all'interno dei collettivi, e richiedono adesso che si alzi ulteriormente la guardia. Sull'intera realtà degli anarchici, non si può arretrare di un passo, tutt'altro", afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, "gli attentati di queste settimane contro i nostri diplomatici, le minacce spintesi fino a coinvolgere il direttore del Tirreno, il procuratore generale Francesco Saluzzo ed altri ma anche ulteriori servitori dello Stato indicati in maniera altrettanto chiara con nomi e cognomi come 'obiettivi' nella rete di comunicazione anarchica, i disordini registrati fino a ieri sera a Roma, e la molotov contro il Commissariato Prenestino ci riportano, con prepotenza, al periodo peggiore della nostra storia recente, e conosciamo troppo bene fenomeni così striscianti e subdoli per sottovalutarli".
Per Mazzetti "sono tutti episodi che si accompagnano a una insistente campagna che pretenderebbe la revoca del regime del 41bis ad Alfredo Cospito. Oggi dobbiamo stare più che mai in allerta e non solo con i nostri valorosi colleghi che scendono in strada a fronteggiare pericoli diretti, come è successo ieri sera a Roma dove la professionalità delle forze dell'ordine ha consentito di portare a casa il miglior risultato nonostante i disordini provocati dai soliti violenti. Oggi le migliori risorse dello Stato, in sinergia fra loro e con il più totale appoggio della politica e delle istituzioni, sono chiamate a fermare pericolosi rigurgiti di sovversivi animati dall'odio".
"Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi del Commissariato preso di mira stanotte - conclude Massimo Nisida, Segretario Fsp Roma -, ed anche a tutti gli altri che, portando la divisa, si confermano come principale obiettivo della lucida follia degli anarchici".