AGI - Un brivido lungo...358,5 milioni di euro. E' quello che corre lungo la schiena dei milioni di persone (1 maggiorenne su 5) che in Italia, una o due o tre volte a settimana, giocano al SuperEnalotto.
Quella cifra, 358,5 milioni, è cifra record nella storia del SuperEnalotto ed è quanto – stima Sisal di ieri - vale il jackpot, ovvero la sestina magica, la sestina vincente che manca all'appello dal 22 maggio 2021, quando a Montappone (Fermo) fu centrato con una schedina di 2 euro il "6" che consegnò al vincitore la bellezza di 156.294.151,36 euro, ben 200 milioni in meno di quello ora in palio.
Finora il Jackpot piu' alto assegnato risale al 13 agosto 2019, con oltre 209 milioni di euro vinti a Lodi con una schedina di soli 2 euro. Domani altra estrazione dei numeri, e chissà come andrà la caccia alla sestina vincente. Chi l'avrebbe detto da quel 3 dicembre di 25 anni fa, a quando Sisal per la prima volta introdusse il Jackpot.
Da allora SuperEnalotto è stato un fedele compagno di viaggio degli italiani, basti pensare appunto alle tre estrazioni settimanali (prima erano due), e con il jackpot è diventato una sorta di chiavistello per accedere ai sogni in grande, mentre si scelgono i 6 numeri a cui affidarsi, con la punta della penna sulla schedina fisica o giocando online, su uno dei siti di gioco autorizzati che si trovano su superenalotto.it oppure sulla App ufficiale SuperEnalotto.
E i giocatori sono sempre più propensi all'utilizzo dei canali digitali, tanto che sono oltre 4.5 utenti unici mensili e 83% di digitalizzazione. Ma in un modo o nell'altro sempre confidando su numeri legati a ricorrenze, fatti occasionali a cui si attribuisce però valore portafortuna e via dicendo. Ma, sembra incredibile, la sestina più giocata sono i numeri 1-2-3-4-5-6.
Seguono poi i numeri dei giorni del mese dall'1 al 31 e, ancor di più, i numeri dei mesi dell’anno dall’1 al 12. I dati confermano che gli italiani preferiscono giocare proprio nel giorno delle estrazioni, a ridosso delle ore precedenti, quando ci si può distrarre e dedicare spazio al tempo libero.
I giorni della settimana in cui si gioca di più sono infatti sabato, martedì e giovedì. Il sabato si gioca spesso anche dalle 7 alle 10 del mattino, insieme alla colazione al bar.
In 25 anni sono stati premiati milioni di giocatori. E oggi sono oltre 30mila le ricevitorie sul territorio nazionale dove sperare nella fortuna, oppure online. Nel tempo SuperEnalotto si è infatti evoluto anch’esso in un'ottica di omnicanalità: oggi grazie a WinBox e alla possibilità di giocare online tutti possono in ogni momento tentare di 'catturare' la dea bendata.
WinBox, lanciato un anno fa, rappresenta l'innovazione a SuperEnalotto che meglio dimostra la capacità di questo gioco di essere al passo con i tempi, poiché attraverso la App SuperEnalotto mette in palio premi addizionali immediati e una seconda chance dopo l'estrazione.
Nel bilancio di questi 25 e passa anni, oltre 4 miliardi di euro vinti complessivamente con tutte le vincite di prima categoria, cioè con il "6"; oltre 3.900 estrazioni finora; 124 le vincite milionarie del grande Jackpot con punti 6, di cui 110 sono realizzate con una giocata singola, 11 tramite un sistema fatto in ricevitoria e 3 grazie alla Bacheca dei Sistemi (questi ultimi dati sono aggiornati allo scorso novembre).
In 25 anni sono stati assegnati Jackpot in ben 17 regioni, quelle in cui ancora non è stata assegnata alcuna vincita con punti 6 sono Valle d'Aosta, Trentino e Molise. Il costo medio di ogni singola giocata è di 3,30 euro ed è curioso pensare che gli ultimi 5 Jackpot in ordine di tempo – pari ad un valore di 558.514.805,31 euro - sono stati realizzati giocando appena 14 euro in totale.
Il primo "6" della storia fu centrato il 17 gennaio del 1998 a Poncarale (Brescia), per una vincita superiore a 11,8 miliardi di lire. Il titolare della ricevitoria all'epoca era Alfonso Comini ed il locale si chiamava Bar Pergola. Dall'agosto 2002 nuovo titolare e il locale si chiama... "Bar Nuova Pergola". Le vincite del primo concorso che prevedeva il jackpot risalgono al 3 dicembre 1997, all'epoca le estrazioni erano - come detto - due a settimana, il montepremi ammontava a 1.176.345,50 euro, ci furono 330 vincitori con punti 4, ognuno dei quali si mise in tasca 880,40 euro; furono 12.038 i vincitori con punti 3, ognuno dei quali conseguì 24,40 euro. I primi 6 numeri estratti furono 20, 36, 39, 41, 72, 76, con il Jolly 88.
Il Jackpot più basso è stato realizzato l'11 luglio 1998 a Treviso, per un montepremi di 1.258.976,38 euro. Il fortunato vincitore portò a casa qualcosa come 1.800 mensilità dell'epoca, come dire uno "stipendio" sicuro per 150 anni.
Quanto alle modalità di riscossione delle vincite al SuperEnalotto, per quelle fino a 520 euro in un qualsiasi punto di vendita Sisal; se la giocata è stata fatta online, l'accredito avviene direttamente sul conto di gioco; per le vincite superiori a 520 e fino a 5.200 euro, nel punto vendita che ha convalidato la giocata o presso un punto pagamento premi, e se la giocata è stata fatta online l'accredito avverrà direttamente sul conto di gioco; per le vincite da 5.200 a 52.000 euro occorre procedere con la prenotazione di bonifico nei Punti Pagamento Premi o Uffici Premi di Sisal; per le vincite superiori a 52.000 euro, prenotazione di bonifico presso gli Uffici Premi di Sisal, e sono a Milano (Via Ugo Bassi, 6 – 20159) e a Roma (Viale Sacco e Vanzetti, 89).
I tempi di riscossione sono rapidi: 90 giorni solari dal giorno successivo a quello di pubblicazione del Bollettino ufficiale recandosi in ricevitoria, presso un Punto Pagamento Premi o presso gli Uffici di Sisal Spa, mentre per le vincite superiori a 1 milione di euro il pagamento della vincita avverrà entro il 91esimo giorno solare dal giorno successivo alla pubblicazione del Bollettino Ufficiale. E serve solo la presenza fisica di chi porta con sé la schedina vincente, e che sia integra ovviamente, e un documento di identità, fornendo il codice Iban per l'accredito. E le vincite non riscosse? Finiscono all'Erario... Provate a immaginare 358,5 milioni che per una disattenzione o una disavventura di chi ha giocato la schedina finiscono con il diventare un inaspettato boccone per l’Erario.