AGI - Un quadro ancora "in chiaroscuro", con "un lento ma progressivo miglioramento della situazione". Con queste parole il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio ha aperto il nuovo anno giudiziario, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
"Continua il processo di riduzione del contenzioso, tanto civile che penale. Il numero dei processi civili pendenti al 30 giugno 2022 è di 2.881.886 unità, con una decrescita del 7,2% rispetto al 2021. Quello dei processi penali è di 2.405.275 unità, in questo caso la decrescita è del 4,5%". Il fatto importante, ha rilevato Curzio, "è che la riduzione delle pendenze è dovuta al saldo positivo tra sopravvenienze e definizioni dei giudizi: tanto nel civile che nel penale si è deciso un numero di cause superiore a quello delle sopravvenute. Si sta dunque lentamente ma progressivamente riducendo l'arretrato".
Quanto ai tempi di decisione - tema che "ha sempre costituito il punto più debole del sistema italiano, il motivo per cui numerose volte siamo stati condannati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo", ha sottolineato il primo presidente della Corte, ricordando gli obiettivi fissati dal Pnrr "da raggiungere entro il 2026, di una riduzione del 40% per il civile e del 25% per il penale rispetto alla situazione del 2019" - nel 2022 "sono stati fatti i primi passi su questa strada, impostando un cammino che ha già dato i suoi primi frutti". Nel civile, infatti, "i tempi di decisione dell'anno 2021/2022 sono stati ridotti rispetto al 2020/2021 del 8,6% nelle Corti d'appello, del 6,5% nei tribunali, del 5% dai giudici di pace e dell'1,9% nei tribunali per i minorenni", ha spiegato, e "per il penale, la riduzione è stata del 14,7% nelle Corti d'appello, 9,4% nei tribunali, 0,9% nelle procure della Repubblica e del 7,6% per i giudici di pace".
"L'ombra inquietante dei femminicidi"
Nel 2022 sono stati 310 gli omicidi volontari in Italia. "Si tratta di un dato cruciale perchè colloca l'Italia tra i paesi più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo". Lo ha detto il primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. "Gli omicidi volontari nel corso di tutti gli anni Novanta del '900 - ha ricordato - erano circa 1.900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata. Si sono poi lentamente ma progressivamente ridotti sino ad attestarsi nell'ultimo lustro intorno a 300". Tra le ragioni del calo del fenomeno il fatto che "nel corso degli ultimi trent'anni l'accertamento dell'autore del reato è passato dal 40% degli anni Novanta al 73% del 2016, percentuale che, in base alle rilevazioni in corso, tende ulteriormente a crescere. Sottolineo questo dato - ha puntualizzato Curzio - perchè è emblematico di una situazione che non è così fosca e irrecuperabile come spesso viene presentata".
"Un'ombra inquietante rimane per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell'ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner. Il dato è ormai costante, anche se proprio nell'anno appena concluso in leggera flessione". Lo ha detto il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio, aprendo il nuovo anno giudiziario alla Suprema Corte.
Le carenze di risorse e di personale
"Il problema delle risorse è cruciale. Non bisogna essere esperti di scienza delle organizzazioni per comprendere che senza risorse umane, strumentali e finanziarie adeguate non si possono ottenere buoni risultati. Per molti anni si è praticata una linea di intervento sulla giustizia affidato a riforme a costo zero. Per decenni le assunzioni di personale sono rimaste bloccate, non vi è stato turn over e l'età media del personale è progressivamente cresciuta". Curzio ha rilevato che "vi è stata una inversione di tendenza che si è consolidata con il Pnrr", ma, ha aggiunto, "ciò malgrado, allo stato la scopertura di organico delle cancellerie è del 25,11% ed è in crescita rispetto all'anno precedente, dato l'alto tasso di pensionamenti".
L'assunzione di più di 8mila addetti all'Ufficio per il processo "è un fatto sicuramente inedito e positivo di cui bisognerà cogliere e sviluppare tutte le potenzialità", ha proseguito, rilevando che "si tratta tuttavia di assunzioni a tempo determinato, il che sta dando luogo a molte dimissioni man mano che questi nostri giovani collaboratori trovano lavori con migliori prospettive di durata". "Ancora piu' gravi", ha aggiunto il primo presidente, "sono i problemi di carenza dei magistrati. A fronte di un organico di 10.558 unità risulta scoperto il 13.7% dei posti, percentuale anch'essa in crescita rispetto allo scorso anno. In sostanza oggi mancano 1.458 magistrati. Anche qui si riscontra un elemento positivo costituito dall'eliminazione, in sede di riforma dell'ordinamento giudiziario, di una serie di passaggi obbligatori tra la laurea ed il concorso, che allungavano i tempi di accesso alle prove, determinando un innalzamento dell'età implicante di fatto una selezione per censo, senza migliorare il percorso formativo, anzi forse dando luogo a forme di dispersione della continuità e concentrazione nello studio".
"Negli ultimi due anni l'arretrato è stato ridotto in modo corposo". Lo ha messo in evidenza il primo presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Nel civile - ha ricordato - all'inizio del 2021 erano pendenti 120.473 processi. Abbiamo chiuso il 2022 portandoli a 104.87212. Quindi, 15.601 in meno. Questo miglioramento è derivato soprattutto dal numero delle decisioni: nel 2021 piu' di 40.000, quest'anno piu' di 36.000. Sono livelli mai raggiunti nei cento anni di vita della Cassazione civile". Nel penale - ha proseguito - "all'inizio del 2021 i procedimenti pendenti erano 24.478. Abbiamo chiuso il 2022 portando questo numero a 18.323. La differenza in meno è di 6.155 processi. Anche nel penale il numero delle decisioni è cresciuto: nel 2021 sono state 47.040, nel 2022 si è superato il livello di 50.000 (precisamente 50.775)14. Risultati molto positivi sono stati conseguiti anche con riferimento alla durata dei processi. L'Unione europea chiede al sistema giustizia italiano di ridurre i tempi di decisione entro il 2026 del 40% nel civile e del 25% nel penale assumendo come base di partenza i dati del 2019", ha concluso Curzio.
Nordio: "La giustizia è un cantiere sempre aperto"
Un "grande cantiere sempre aperto", quello della giustizia, "architrave di ogni Stato democratico, chiamata in questa fase storica a rinnovate sfide". A parlarne è stato il Guardasigilli Carlo Nordio, in apertura dell'anno giudiziario in Cassazione. "Ora più che mai tutti i nostri sforzi sono volti ad assicurare al Paese un sistema capace di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese per consolidare la fiducia e l'efficienza delle seconde", ha aggiunto.
"Nel solco dell'azione riformatrice avviata dalla spinta del Pnrr - ha aggiunto Nordio - abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo, in sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi. Questa è la nostra assoluta priorità".