AGI - Alfredo Cospito si è fratturato il naso cadendo sul piatto delle doccia in carcere per un calo di pressione. E' il momento in cui le condizioni di salute dell'anarchico detenuto a Sassari per avere messo due ordigni in una caserma sembrano essere più pericolanti da quando, ormai 100 giorni fa, ha cominciato lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bis.
Il suo medico di fiducia Angelica Milia spiega che il 25 gennaio il suo paziente, "che ha sempre molto freddo perché la termoregolazione è andata a causa del digiuno, ha avuto l'idea di farsi una doccia alle 23 e 30, è caduto e si è fatto male". "È stato portato al Pronto Soccorso dove hanno ridotto la frattura - prosegue - e poi riportato in carcere. L'emorragia è stata forte, aveva la maglietta tutta sporca di sangue, anche perché i valori dell'emocromo sono bassi e il numero delle piastrine è ridotto. La situazione è in discesa, può correre il rischio di vita da un momento all'altro".
Proprio ieri il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha comunicato, rispondendo alla richiesta del legale di Cospito di trasferirlo in un carcere con annesso un centro clinico che al 'Bancali' non c'è, aveva riferito che le sue condizioni erano "stabili" e che lui stesso diceva di godere di un benessere fisico e psichico.
Proseguono intanto gli appelli al ministro della Giustizia Carlo Nordio di giuristi, politici, intellettuali, artisti come 'Zerocalcare' per mitigare la carcerazione dell'uomo che ha perso più di 40 chilogrammi. Va detto che era in sovrappeso e che salturiamente, secondo quanto riferito dal legale e medico, assume degli integratori. "Ma il suo equilibrio elettrolitico è in crisi ed è rischio di un edema cerebrale" dice il medico.
Il 41 bis era stato firmato dal precedente Guardasigilli, Marta Cartabia, per i numerosi messaggi inviati a destinatari del mondo anarchico durante la reclusione. Nel 2013 fu condannato a 10 anni e otto mesi per avere gambizzato il dirigente dell'Ansaldo Roberto Adinolfi. Quando era già in carcere è stato poi accusato di avere messo i pacchi bomba la cui esplosione non causò feriti.