AGI - Titolare di legge 104, dipendente dell'azienda Immer srl, aggiudicataria dell'appalto pulizie presso cantieri Amiu spa, azienda di igiene urbana del comune di Genova, lavora per due ore al giorno, a 30 chilometri da casa, con un orario spezzato che le impedisce - di fatto - il rientro a casa per la pausa, il tutto per circa 15 euro lordi. La storia è quella di Loredana Licheri, 54 anni il prossimo luglio, addetta alle pulizie negli spogliatoi Amiu dal 2019.
La lavoratrice è assistita dalla Uil, che ne segue le sorti in una vertenza che le sta davvero rendendo la vita difficile. Secondo quanto riferito all'AGI dal sindacato, la cinquantaquattrenne "oltre ad essere impiegata per un parametro orario inferiore al minimo contrattuale, quindi 12 ore anzichè le 14 previste dal CCNL, ha visto l'orario di lavoro spezzarsi in due turni: dalle 6.45 alle 7.45 e dalle 13.40 alle 14,40 dal lunedì al sabato, in contrasto anche questo col contratto nazionale, per giunta in un sito a 30 km dall'abitazione della donna, residente a Voltri e impiegata a Giro del Fullo". Per coprire questa distanza, Loredana deve compiere ogni giorno della settimana un viaggio che varia dall'ora e trenta all'ora e cinquanta, utilizzando il trasporto pubblico, perchè senza mezzo proprio. Non solo: il 18 febbraio 2021 la donna è stata "operata alla tiroide con il 70% tumorale - racconta lei stessa all'AGI - e mi e' stata assegnata la legge 104 per le visite da fare, con un riscontro inoltre del 100% di disabilita' grave".
"Anche mio marito e' disabile -a aggiunge - con bisogno di assistenza. La mattina lo aiuta il figlio, ma al pomeriggio devo esserci io". A causa dell'orario "spezzato" e della distanza dal proprio domicilio, Loredana è costretta dalle 7.45 alle 13.40 a gironzolare per la città, in qualunque condizione meteo. La sua situazione lavorativa, a quanto riferito da lei stessa e dal sindacato, si e' aggravata da novembre. Nel luglio scorso infatti, pur non essendo più utilizzata verso la sede lavorativa di Corso Martinetti, a Sampierdarena, decisamente più vicina a Voltri ma oggi chiusa, veniva infatti impiegata in altre sedi, ma sempre nel ponente cittadino, ragionevolmente vicine al suo domicilio.
"Cambiato appalto, la situazione è peggiorata", sottolinea Silvana Comanducci, segretaria regionale Uil Trasporti che ha inviato già diverse lettere ad Amiu, ispettorato del lavoro, Dussman Service (ditta di appalto) e Immer srl (ditta di subappalto): "La signora ogni giorno è costretta ad un viaggio di quasi due ore da casa per un guadagno esiguo, con un un contratto di lavoro sottoscritto con IMMER srl che prevede esplicitamente quale luogo di lavoro l'UT di Pegli-Prà, in via dei Reggio e non l'UT Giro del Fullo a cui è stata effettivamente destinata - spiega Comanducci - Nel contratto non vi è nemmeno esplicita accettazione di lavoro sotto il minimo contrattuale previsto dal CCNL Pulizie/Multiservizi: lei ha un part time con l'indicazione della fascia lavorativa. In più ha il recente riconoscimento della legge 104 per se stessa. Non accettare di spostare la sede di lavoro di Loredana è inutilmente vessatorio per la nostra assistita, nonchè discriminatorio nei confronti di un soggetto particolarmente fragile".
La Immer dal canto suo ha fatto sapere che attualmente le "altre sedi sono occupate da personale assunto con contratto a tempo indeterminato e con anzianità pari alla signora". L'unica alternativa per agevolare la dipendente è impiegarla in corso Magenta, il che le farebbe risparmiare 8 chilometri sui 30 attualmente coperti recandosi a Giro del Fullo: praticamente alcuna differenza. Uil intanto ha "già dato incarico all'ufficio legale per la tutela della lavoratrice".