AGI- "Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani, è impossibile che non sappia cosa sia accaduto a Mazara del Vallo, chi ha rapito nostra figlia, che non conosca i responsabili di un gran movimento ovunque di investigatori che sicuramente gli ha creato fastidio. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché lo riteniamo responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse". Lo ribadiscono Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il l'1 settembre 2004.
"Chiediamo di aiutarci a capire - aggiungono - nel modo che riterrà più opportuno, dov'è Denise, come trovarla". "Abbiamo provato tante strade - proseguono i genitori di Denise - per cercare ed essere di aiuto a nostra figlia, allora perché non percorrere anche questa... Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, Stato, magistrati, cortesemente chiedetegli dov'è nostra figlia".
Se solo rispondesse a questa domanda, concludono Piera Maggio e Pietro Pulizzi, "potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario. Siamo consapevoli che la nostra richiesta sia qualcosa d'insolito, ma abbiamo tutto il diritto per farlo, fosse anche un miracolo".
"Vogliamo pensare che l'ex latitante Matteo Messina Denaro sapendo che è molto malato potrebbe farci sapere, magari chissà, come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell'acido. Avremmo anche voluto incontrarlo, una volontà espressa da Pietro, ma sappiamo che non potrà mai esserci questa opportunità".