AGI - Più che un covo un rifugio. Un luogo sicuro, ma temporaneo. Sembra questa la sensazione tra investigatori ed inquirenti dopo aver fatto un primo sopralluogo nella casa di via Toselli a Campobello di Mazara, il secondo covo di Matteo Messina Denaro scoperto a Campobello di Mazara. Mercoledì pomeriggio sul posto ci sono stati anche il comandante responsabile del Primo Reparto del Ros, Lucio Arcidiacono, che ha arrestato il boss Matteo Messina Denaro. E a Campobello di Mazara è stato anche il procuratore aggiunto Paolo Guido che coordina le indagini.
All'interno - una stanza con porta blindata nascosta da un armadio - c'erano degli scatoloni, alcuni con documenti. Ma si confida molto - per comprendere a pieno la valenza di questa scoperta - sui rilievi scientifici affidati al Ris di Messina per "scovare" tracce biologiche e soprattutto impronte digitali. Alle 19:30 al secondo piano del palazzo di giustizia le stanze del procuratore capo Maurizio de Lucia e dell'aggiunto Paolo Guido sono ancora illuminate, in un continuo confronto tra i due. La scoperta di questo nuovo "rifugio" è il frutto delle indagini degli investigatori, maturato esaminando ex post elementi già acquisiti in passato, anche recente. Sembra che Matteo Messina Denaro sia stato visto entrare lì, ma c'è di più: uno spunto proveniente dal Gico del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo. In questo momento non è possibile sapere di più.
Proseguono, intanto, le indagini sulla rete di fiancheggiatori che nel corso del tempo hanno permesso al boss una latitanza lunga 30 anni. E tra indagati è stato iscritto un altro medico: si tratta dell'oncologo Federico Zerilli, che avrebbe fatto eseguire l'esame del Dna indispensabile per le sedute di chemioterapia a cui Bonafede/Messina Denaro avrebbe dovuto sottoporsi. Giovedì alle 9.30, davanti al gip di Palermo Fabio Pilato si terrà l'udienza di convalida di Giovanni Luppino, l'uomo arrestato assieme al boss Matteo Messina Denaro alla clinica La Maddalena lunedi scorso. L'udienza si terrà nel penitenziario del carcere di Pagliarelli. A Caltanissetta è confermata l'udienza del processo di appello al boss di castelvetrano.