AGI - Un carcere "efficiente" col più alto numero in Italia di 41 bis pronto ad accogliere anche un detenuto molto particolare e con una grave patologia come Matteo Messina Denaro che presto si doterà grazie ai fondi del Pnrr, "primo in Europa", della cartella sanitaria elettronica per i reclusi. Il garante dei detenuti della Regione Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, spiega all'AGI che nella casa circondariale dell'Aquila 'Le Costarelle' c'è una particolare attenzione per chi si trova in regime di massima sicurezza e ha problemi di salute.
"Ogni sezione ha la sua infermeria per interventi di primo soccorso e anche per le cure dentistiche, questo per impedire che i detenuti sottoposti al 41 bis si spostino di sezione in sezione viste le speciali restrizioni di movimento a cui sono sottoposti e che si rispetti l'articolo 27 della Costituzionale che garantisce il diritto alla salute oltre che i provvedimenti della Corte dei diritti dell'Uomo".
Proprio il 20 dicembre scorso, racconta Cifaldi, che insegna criminologia e sociologia nell'ateneo aquilano, "assieme al senatore Etelwardo Sigismondi e al direttore della Asl Ferdinando Romano, abbiamo svolto un'ispezione per promuovere il miglioramento dell'ecografo e del defibrillatore e delle macchine per le Tac che si possono spostare da una cella all'altra".
Dal 2009 "la gestione sanitaria dei detenuti non è più dello Stato ma delle Regioni e anche nel caso di Messina Denaro, come per tutti gli altri, è affidate alle persone del team di medicina penitenziaria che si occupano di tutti i generi di patologie. Come garante, mi sono attivato in particolare della cosiddetta 'sindrome crepuscolare' che colpisce i detenuti quando vengono a trovarsi in uno spazio ristretto". Messima Denaro, come tutte le persone che si trovano in regime di massima sicurezza, è in regime di alta sorveglianza "proprio per possibili crisi di questa natura".
A vigilare su lui e gli altri in 41 bis sono uomini e donne del Gom (gruppo operativo mobile), il reparto della polizia penitenziaria che dipende direttamente dal Ministero della Giustizia e si occupa dei detenuti in 41 bis o collaboratori di giustizia. Sono 'mobili', dice il garante, "per motivi di sicurezza proprio per la particolare pericolosità dei detenuti". Messina Denaro potrebbe essere tra i primi ad avere una cartella sanitaria elettronica. "Grazie ai fondi del pnnr sono particolarmente orgoglioso - annuncia il garante - di avere lanciato questo progetto che eviterà ai carcerati, come accade ora, di portarsi in giro i fogli di carta coi documenti sanitari".