AGI - Si cercano tracce anche nei cellulari sequestrati a Matteo Messina Denaro il giorno della cattura a Palermo, alla clinica La Maddalena. Ne aveva due con sé, come hanno confermato fonti investigative. E anche da quei numeri si conta di accedere più in profondità sulla vasta rete dei fiancheggiatori dell'ex latitante.
Al vaglio anche un'agenda con appunti e numeri trovati nell'abitazione di via Cb31. Già manette l'autista, il commerciante di olive incensurato Giovanni Luppino, per il quale la procura ha chiesto la convalida dell'arresto; mentre sono stati indagati il proprietario dell'ultima casa, a Campobello di Mazara, in cui avrebbe vissuto negli ultimi sei mesi Messina Denaro, il 'vero' Andrea Bonafede, alias utilizzato dal padrino di Castelvetrano, e che ha fatto ammissioni, affermando di conoscere il boss sin da ragazzo; e poi il medico generico in pensione Alfonso Tumbarello che ha firmato le richieste di cura per il cancro in fase avanzata che affligge Messina Denaro.
Intanto il boss ha scelto 'in famiglia' chi lo difenderà: sarà la nipote avvocato Lorenza Guttadauro.
Per la prima volta il boss, fino ad ora difeso da avvocati l'ufficio, ha un legale di fiducia anche se ancora non ufficializzata. Lorenza Guttadauro, avvocato penalista, infatti è sua nipote essendo figlia di sua sorella Rosalia e di Filippo Guttadauro.
Il nonno paterno – padre di Filippo - è lo storico boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro. E già domani potrebbe esserci la prima comparizione da imputato, non più latitante: nell'aula bunker di Caltanissetta è già fissata da tempo l’udienza dinanzi alla Corte di assise di appello per le stragi di Capaci e via D'Amelio, in cui Messina Denaro è imputato.