AGI - Era il 18 gennaio 2017 quando una valanga di neve e ghiaccio colpì e distrusse l’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), uccidendo 29 persone. Un anniversario particolare quello del 2023, non solo perché la ripresa del processo dopo la pausa delle festività natalizie coincide con il giorno della sesta ricorrenza del disastro, ma soprattutto perché questo è l’anno della sentenza.
ll 18 gennaio si terrà la prima delle sei udienze riservate alle arringhe difensive, il mese successivo ci saranno altre tre udienze per eventuali repliche e il 17 febbraio dovrebbe arrivare la decisione del gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea.
Il giorno dell’anniversario i familiari delle vittime parteciperanno all’udienza e poi alle 12 lasceranno l’aula per andare a Rigopiano sul luogo del disastro per commemorare i propri cari.
Sei anni fa l’Hotel Rigopiano - resort a 1200 metri, sul versante pescarese del Gran Sasso - pochi minuti prima delle 17, fu travolto e distrutto da una valanga del peso di 120.000 tonnellate. In quelle stesse ore l'Abruzzo era in piena emergenza neve: nell’entroterra superava anche i due metri.
Migliaia di persone erano senza luce e centinaia le richieste di aiuto. Non solo, quel giorno si registrarono anche quattro scosse di terremoto, di magnitudo 5.1, con epicentro nell'Aquilano. Gli ospiti dell'Hotel erano preoccupati, avevano paura e volevano andare via, ma c'era troppa neve. Poche ore prima della tragedia ci furono diverse richieste di aiuto: tra queste le telefonate di Gabriele D'Angelo, cameriere dell'Hotel, morto nel disastro. Richieste rimaste senza risposta, con gli ospiti dell'albergo bloccati dalla neve e in attesa dalle 15 di uno spazzaneve che non arriverà mai
Lo stato d’animo dei familiari delle vittime è rimasto sempre lo stesso da quel maledetto giorno: tanto dolore e tanta voglia di giustizia. A distanza di sei anni dalla tragedia, il procedimento giudiziario davanti al Gup arriva ad una svolta con la sua definizione attesa per febbraio.
Il processo conta 30 imputati (29 persone e una società) appartenenti a varie istituzioni come Regione, Provincia, Comune di Farindola, Prefettura, che saranno giudicati con il rito abbreviato. Le accuse sono, a vario titolo, disastro colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, falso, depistaggio, abusi edilizi.
L’accusa - rappresentata dal procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni - nel corso della requisitoria ha chiesto 26 condanne per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione e quattro assoluzioni. Tra le richieste di condanna: 12 anni per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo; 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta; 6 anni per l'ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.