AGI - "Ferma condanna della Repubblica italiana e personale indignazione". Sergio Mattarella riceve il nuovo Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, Mohammad Reza Sabouri e la felpata cerimonia di routine di presentazione delle Lettere credenziali si trasforma in una presa di posizione netta dell'Italia sulle atrocità del regime iraniano nei confronti dei giovani manifestanti.
Il capo dello Stato, primo tra i vertici istituzionali, ha già espresso in passato il suo sostegno per "la coraggiosa lotta delle donne e dei giovani dell’Iran per la libertà, i diritti, i valori dell’umanità". Un coraggio richiamato più volte anche durante il discorso di Fine anno agli italiani. La sua posizione è del resto quella di tutto il governo italiano. La stessa premier Giorgia Meloni ha parlato più volte di "violenza ingiustificabile" e di "situazione inaccettabile" dopo la repressione violenta delle manifestazioni e ancor più dopo la pesante serie di esecuzioni di manifestanti iraniani.
E il 28 diceembre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l'ambasciatore di Teheran proprio per "manifestargli l'indignazione e la preoccupazione dell'Italia per quanto sta accadendo nel Paese". "Nell'incontro - ha spiegato il ministro Tajani - ho chiesto la sospensione delle condanne a morte, il blocco immediato delle esecuzioni, la sospensione della repressione violenta delle manifestazioni e ho chiesto anche che le autorità politiche aprano il dialogo con i manifestanti ricordando che non è questione di ordine pubblico uccidere bambini di 12, 14 e 17 anni. L'ambasciatore ha detto che riferirà al suo governo".
Oggi la preoccupazione è salita di livello. L'inusuale richiamo del presidente della Repubblica all'ambasciatore segna l'intensità dell'allarme di Roma. Mattarella "ha sollecitato l’Ambasciatore a rappresentare presso le autorità della Repubblica Islamica dell’Iran l’urgenza di porre immediatamente fine alle violenze rivolte contro la popolazione" aggiungendo che "il rispetto con cui l’Italia guarda ai partner internazionali e ai loro ordinamenti trova un limite invalicabile nei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo".
Vale la pena ricordare che proprio oggi il Presidente, e a poche ore di distanza anche il ministro Tajani, hanno ricevuto per un colloquio il direttore generale dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, e che proprio la trattativa sul nucleare è l'altro corposo dossier internazionale che vede protagonista l'Iran, che in questi ultimi mesi sta tra l'altro inviando armi alla Russia. Grossi, a sua volta, ha detto di apprezzare il supporto di Mattarella all'Aiea "alla nostra missione alla centrale di Zaporizhzhya e la promozione del dialogo internazionale e multilaterale"