AGI - Le navi ong spingono le partenze dei migranti verso l’Italia. Rappresentano un “pull factor” legato al fenomeno migratorio. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi torna a ribadire la linea del governo sulle politiche legate ad uno dei temi al centro dell’agenda italiana ed europea.
"Abbiamo l'ambizione - spiega il titolare del Viminale, ospite de “L’aria che tira” su La 7 - di gestire noi il fenomeno e non possiamo consentire a navi private che battono bandiere di Stati esteri di sostituirsi al Governo italiano e poi c'è anche il 'pull factor'. Ad Agrigento è stato registrato un abbassamento della qualità della produzione delle barche usate dai migranti e questo favorisce in alcuni casi quelle tragedie con il ribaltamento delle navi" .
️#Piantedosi: "Nei primi due mesi governo flessione sbarchi. Decreto #rave? Lo scriverei ancora cosi. Il Governo dura 5 anni".#lariachetira @Ariachetira pic.twitter.com/3OkZS574HS
— Myrta Merlino (@myrtamerlino) January 10, 2023
Anche il clima può condizionare il fenomeno migratorio. Il ministro, riferendosi ai dati parziali sui primi giorni dell’anno, spiega: “Incidono le condizioni climatiche, come anche il bel tempo. Ma segnalo che i primi due mesi di azione di questo governo hanno fatto segnare una flessione della curva di crescita degli sbarchi di migranti in Italia rispetto all'anno precedente: un qualche segnale lo abbiamo lanciato”.
Piantedosi poi si smarca dalla polemica sui porti di destra o di sinistra. “Ho scoperto solo in questa situazione che i principali possibili porti di attracco sono governati da sindaci di sinistra". E ricorda la linea dell’esecutivo. "Con le regole che abbiamo dato le navi Ong rimangono in mare per un periodo più in precedenza spesso si aspettava un porto di sbarco anche per tre settimane. Noi invece consentiamo in un tempo breve di avere un porto di sbarco".
Infine un richiamo alla “fermezza e al senso di umanità” che devono contraddistinguere l’azione sui migranti. "La fermezza e il rigore vanno di pari passo con il senso di umanità nei confronti di queste persone. È lo sfruttamento dell’aspirazione di queste persone a un mondo migliore che non deve far sì che si espongano al rischio di perdere la vita in attraversate che sono estremamente pericolose".