AGI - Uno dopo l'altro sono stati tutti presi i sette giovani evasi dal carcere minorile 'Cesare Beccaria'. Il sesto e il settimo, gli ultimi due in ordine di tempo, erano insieme quando sono stati arrestati dal nucleo investigativo regionale della Polizia Penitenziaria, a casa di un loro conoscente in provincia di Monza Brianza. Dalla fuga il pomeriggio di Natale - secondo quanto appreso - sono rimasti sempre insieme il diciottenne e il diciassettenne, entrambi italiani e compagni di cella all'istituto di via dei Calchi Taeggi. Stavano scontando la misura cautelare uno per rapina, l'altro per spaccio di droga.
Il quinto evaso, il diciannovenne comparso stamattina in tribunale a Milano per il giudizio per direttissima, ha scelto in accordo con il pm di turno di patteggiare una pena a 10 mesi per evasione.
Il terzo maggiorenne, il diciottenne di origine ecuadoriana, catturato la sera stessa di Natale a casa della suocera, invece, comparirà davanti al giudice il prossimo 30 gennaio per il processo.
"Volevo andare in comunità terapeutica", ha detto nell'udienza di convalida.
La sera di martedì era stato arrestato in strada dai carabinieri il diciassette marocchino trovato durante un controllo a Sesto San Giovanni (Milano). I militari erano intervenuti dopo la chiamata di un residente infastidito dalla musica ad alto volume messa da un gruppo di una decina giovani in piazza Marinai d'Italia. Alla vista delle pattuglie dell'Arma, due di loro hanno cercato di scappare ma sono stati bloccati. Uno dopo aver fornito un alias nell'auto di servizio ha ammesso di essere uno degli evasi ed è stato riportato al Beccaria.
Altri due evasi, entrambi minorenni, invece si erano consegnati uno il 25 stesso, l'altro a Santo Stefano, convinti dalle rispettive famiglie che hanno collaborato alle indagini. Tutti insieme, intorno alle 16 di pomeriggio del giorno di Natale, durante l'ora d'aria in cortile, erano riusciti a mettere in atto un'evasione plateale. Da un lato distraendo l'agente di sorveglianza della Penitenziaria e dall'altro sfruttando i lavori in corso del cantiere, aperto da 17 anni.
"Ringrazio chi ha collaborato, a partire dalla Polizia Penitenziaria, dal Nic, dalle altre Forze dell'ordine e da quanti si sono adoperati in questi giorni. Ora l'impegno deve essere profuso per chiudere il prima possibile il cantiere interno all'Istituto e per garantire che l'esecuzione della pena per i minori sia dignitosa, punti alla rieducazione e non abbia solo le forme di un castigo", ha commentato il senatore leghista, Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili.