AGI - Sette detenuti fuggiti (tre dei quali maggiorenni), fiamme appiccate all'interno della struttura e un'intera sezione di quattro stanze, con dodici detenuti, inagibile. È il primo bilancio dell'evasione consumata nel pomeriggio di Natale nell'Istituto penale per minorenni 'Cesare Beccaria' di Milano.
Due dei giovani sono stati rintracciati e ripresi nel giro di poche ore, degli altri sono tuttora in corso le ricerche: secondo le prime ricostruzioni, avrebbero approfittato dei lavori in corso da tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta.
Successivamente, alcuni dei detenuti hanno inscenato una plateale protesta appiccando le fiamme ad alcuni materassi e rendendo necessario l'intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco. In tarda serata la calma era ristabilita e in mattinata nel capoluogo lombardo sono attesi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile di via Arenula, chiamati a capire che cosa non abbia funzionato. Inevitabili le polemiche. E mentre il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, si dice "sconcertato" per l'accaduto, i sindacati di polizia penitenziaria puntano l'indice contro le carenze di organico.
"Da qualche tempo, molte delle problematiche che investono le carceri si ritrovano anche negli istituti per minori", denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, ricordando come "per ragioni connesse anche al sovraffollamento nelle carceri", l'età dei ristretti possa arrivare "fino 25 anni".
"In particolare - continua - sono in vorticoso aumento i casi d'aggressione agli operatori, di sommosse e, come in questo caso, di evasione. Ciò è evidentemente imputabile a una serie di fattori che vanno dal sostanziale disinteresse della politica prevalente e dei governi alle vicende penitenziarie a scelte poco oculate, quale appunto l'innalzamento del limite d'età che consente la detenzione nelle strutture minorili, sulle quali si abbatterà anche la scure della legge di bilancio in corso di approvazione con ulteriori tagli".
Di "evasione annunciata" parla Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria: "La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria del Beccaria". "Da molto - continua -, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall'universo penitenziario minorile: Beccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola, abbiamo registrato e registriamo, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d'Italia. Nessun provvedimento è stato assunto, nonostante le reiterate sollecitazione del Sappe. Ed è per questo che ci stupiamo di chi 'si meraviglia' se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori".