AGI - Un Natale con i regali nella nuova casa di Budrio, nel Bolognese, assieme ai genitori e alle sorelline, all'insegna di un maggiore libertà di spostamento per il piccolo Mustafà El-Nezzel, 5 anni, il bimbo siriano nato senza arti per colpa di un bombardamento aereo con armi chimiche in Siria. Il bambino è stato ritratto nella foto simbolo del turco Mehmet Aslan, che - fermando un momento di gioia intima, di gioco e tenerezza, sorridente con il papà Munzir (anche lui senza una gamba a causa di una bomba sganciata da un elicottero al mercato della frutta di Maarat) - ha vinto il Siena International Photo Awards 2021 facendo il giro del mondo.
Mustafa, felice e pieno di vita, "dal carisma naturale impensabile", come lo ha descritto all'AGI Luca Venturi direttore artistico Siena Award, a Budrio lo hanno visto arrivare sfrecciando felice rasoterra su uno skateboard.
"L'autonomia del piccolo Mustafa è migliorata rispetto al settembre scorso, quando ha avuto inizio la presa in carico del bambino - dichiara al'AGI Gregorio Teti direttore tecnico Area tecnica e ausili Centro Protesi Inail - Si è infatti provveduto alla progettazione e alla realizzazione del Piano Ausili Integrato atto a garantire, con la personalizzazione di una carrozzina a comando elettronico, una più ampia autonomia gestionale della quotidianità del bambino, garantendogli un'agevolata dinamica negli spostamenti negli ambienti di vita quotidiana, casa e scuola. A oggi, siamo ancora in attesa del nulla osta da parte dei genitori per poter intraprendere le azioni necessarie allo sviluppo e realizzazione dei progetti protesici riabilitativi su misura ipotizzati".
Intanto proprio in questi giorni si sta concludendo positivamente il trattamento protesico-riabilitativo su misura per papà Munzir, "che - spiega all'AGI Gregorio Teti - è ora in grado di impiegare al meglio la protesi di arto inferiore progettata e costruita sulle specifiche necessità rilevate, in coerenza con la clinica specifica del paziente e avuto riguardo ai suoi bisogni assistenziali, anche in relazione alle condizioni strutturate, nel corso del tempo, dal signor El Nezzel".
Il centro, come già spiegato in passato da Teti, punterà molto sull'emulazione del bimbo nei confronti del genitore e sul gioco, per fargli accettare le protesi: Mustafa era infatti abituato a muoversi rotolando, in totale libertà. Il bimbo dovrà avere, a prescindere, un supporto psicologico per affrontare il percorso protesico, perchè il papà ha una disabilità acquisita mentre il bambino ha una disabilità congenita. Inoltre per Mustafà le protesi dovranno essere supportate nella quotidianità dalla carrozzina elettronica, che seguirà l'evolversi della sua crescita.
A Budrio la famiglia El Nezel è arrivata lo scorso 8 settembre e qui ha ricominciato una nuova vita all'insegna della serenità; accolta tramite il Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) di cui la cooperativa sociale Cidas è ente gestore per l'area metropolitana di Bologna (attualmente accoglie sul territorio circa 350 persone tra adulti, minori, persone con disabilità e persone con disagio mentale), si è stabilita qui per la prossimità del centro protesico a cui ci si è rivolti per aiutare Munzir e Mustafà. Nasce da qui un vero percorso di integrazione per la famigliola siriana, fatta di piccole tappe, ma tutte significative.
Il 12 settembre Mustafà e la sorellina Nura hanno cominciano a frequentare la scuola materna. Il 30 settembre, Mustafà ha cominciato il percorso sanitario al centro protesico Inail. A metà ottobre gli è stata consegnata la carrozzina customizzata per le sue esigenze.
A ottobre, anche il papà Munzir ha cominciato il percorso protesico. La mamma Zeynep ha cominciato a frequentare il Cpia (Centro provinciale per l'istruzione degli adulti) a Budrio. A novembre pure Sacide, altra sorellina, va al nido. Viene notificata al nucleo la decisione della CT di Siena: agli El Nezel viene riconosciuto lo status di rifugiati politici e cominciano le pratiche per l'ottenimento del permesso di soggiorno elettronico. Il Cidas registra: Maria - altra sorellina - cresce tanto ed è una bimba felice e serena. Nel mezzo tanti accompagnamenti sanitari (MMG/pediatri/Centro Salute Donne Straniere), molti interventi di supporto alla genitorialità, gite alla scoperta del territorio, pranzi (con le donne sedute sul divano ed i maschietti a cucinare), relazioni con le istituzioni del territorio che li accoglie e percorsi di integrazione.
Il 23 dicembre sono arrivati anche i regali di Natale.