AGI – È un caso la possibile nomina dell'ex direttore generale della sanità lombarda Luigi Cajazzo alla guida della piccola azienda sanitaria della Franciacorta, terra di grandi vini in provincia di Brescia. A scegliere il suo nome come successore al vertice della ASST del dimissionario Mauro Borelli sarebbe stato il presidente Attilio Fontana al quale però sia la Uil sia 19 dirigenti medici della zona hanno scritto, senza mai fare il nome di Cajazzo, invitandolo a non procedere con una “nomina esterna” ma preferendo una persona che già abbia maturato esperienze nel territorio.
Ma Cajazzo non sarebbe gradito soprattutto perché è indagato. A esplicitarlo è l’avvocato Fabrizio Ventimiglia che lo assiste nell’inchiesta sulla gestione della pandemia a Bergamo in cui è accusato di epidemia colposa.
“Queste polemiche – spiega all’AGI – sono legate esclusivamente alla pendenza di un’inchiesta nella quale sono già stati forniti tutti i chiarimenti richiesti con un interrogatorio ‘al buio’ rispetto al quale attendiamo ancora fiduciosi le determinazioni della Procura dopo ben due anni di indagini”.
I magistrati bergamaschi dovrebbero chiudere a gennaio, nell’imminenza delle elezioni regionali di febbraio, l’inchiesta aperta nel 2020. “Questi sono i devastanti effetti dell’eccessiva lungaggine delle indagini – prosegue Ventimiglia – che, soprattutto nei casi mediatici, dovrebbero concludersi in tempi più ragionevoli per evitare di pregiudicare la carriera e la vita delle persone loro malgrado coinvolte. Cajazzo è uno dei dirigenti pubblici più preparati e competenti e di specchiata integrità”.
Una scelta “non in nome della continuità”, scrivono i primari del territorio nella loro missiva, “rischierebbe di generare sconforto e non sarebbe compresa all’interno della nostra Azienda e perciò, pur nel rispetto delle prerogative della Giunta, ci permettiamo di indicare l’attuale direttore amministrativo Luigi Falcinelli quale persona idonea a tale scopo”.