AGI - Qual è la psicologia del regalo perfetto? Il New York Times si è chiesto cosa abbiano in comune degli orecchini tempestati di diamanti, un vecchio telaio di finestra, una bicicletta viola, una teiera di porcellana, un puzzle, un piatto di spaghetti alla giapponese, un ferro da stiro e una macchina per caffè espresso. La risposta, secondo l’autorevole testata americana, è che questi oggetti erano contenuti nelle risposte che gli intervistati di un sondaggio sul campo, a dire il vero non proprio scientifico, hanno indicato tra i migliori o i peggiori regali che avessero “mai ricevuto” in vita loro.
Osserva il giornale che in fatto di regali “il contesto è tutto”. Non serve inseguire gli influencer, consultare le apposite guide per regali, perché questi “sono un'espressione dei sentimenti” che si nutrono verso le persone che meglio si conoscono, ad avviso della dottoressa Bonnie Buchele, psicoanalista di Kansas City. Il successo di un regalo, pertanto, non dipende né dal costo, né dal design o dallo stile o dalla sua confezione o praticità. Ecco perché nel fare i regali la domanda giusta da farsi è: “Cosa voglio dire esattamente con questo regalo?”, senza farsi prendere dalla frenesia del regalo a qualsiasi costo o purché sia. Perché?
Perché “i regali svelano davvero se il donatore ti conosce o meno”. Ciò che fa dire che “le persone tendono a non mettere completamente il destinatario al primo posto", come afferma Julian Givi, professore di marketing presso il John Chambers College of Business and Economics della West Virginia University. In effetti, la sua ricerca indica che le persone spesso fanno regali che riflettono più che altro i propri desideri e motivazioni piuttosto che considerare le preferenze del destinatario dei regali.
Pertanto, come comportarsi, a cominciare da queste imminenti feste? Il Times consiglia di “prestare attenzione al genere di interessi delle persone a cui si vuol regalare qualcosa, dando un’occhiata al tipo di cose che hanno in casa e in ufficio, cosa indossano, i colori che preferiscono, cosa fotografano e cosa gli piace mangiare e bere”. Il regalo è un gesto da personalizzare.
Insomma, fare più attenzione ai particolari, ai dettagli, per solleticare il piacere di chi il regalo lo deve ricevere perché “i doni fatti con sentimento sono di gran lunga i più significativi”, chiosa il quotidiano. Quindi non un regalo purché sia, ma impegnarsi davvero nel farlo pensando di più alla persona che lo deve ricevere.