AGI - Nuovi sviluppi nell'inchiesta legata alla cooperativa Karibu: indagata Liliane Murekatete, moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro, e sequestro di oltre 600mila euro per la suocera del deputato.
Per la moglie di Soumahoro "mancata vigilanza sulle imposte"
Alla moglie di Soumahoro, Liliane Murekatete la procura di Latina contestata la mancata vigilanza su alcune imposte per un importo di 13 mila euro. La donna questa mattina è stata raggiunta dalle misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche
Il legale "assolutamente estranea ai fatti"
L'avvocato Lorenzo Borrè legale della donna ha detto: "la signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestati, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita. Confido che ciò avvenga già in esito al ricorso al tribunale del Riesame".
Alla suocera del deputato sono stati sequestrati 600mila euro
C'è anche Marie Therese Mukamitsindo, suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro, tra le persone raggiunte oggi dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Nei suoi confronti è stato disposto anche il sequestro di oltre 600 mila euro. Il provvedimento disposto dal gip di Latina è stato eseguito dai militari della Guardia di Finanza.
La misura interdittiva per il cda della cooperativa Karibu
La misura interdittiva applicata ai membri del Consiglio di amministrazione della cooperativa sociale integrata "Karibu”, presieduto da Karibu Marie Therese Mukamitsindo, suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro è il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, per la durata di un anno.
Il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza di Latina, in collaborazione con personale della Sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato. L’inchiesta è quella condotta dalla procura di Latina sull'attività delle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nell'ambito della provincia del capoluogo laziale.
Disposto anche “il sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato, sino alla concorrenza di 639.455,28 nei confronti di un indagato e di 13.368,42 nei confronti di altri due indagati”.
La nota della Procura di Latina
“I provvedimenti – spiega una nota della procura di Latina - sono stati adottati dal gip presso il Tribunale di Latina con riferimento a reati tributari relativi all'emissione ed all'impiego di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni di imposta dal 2015 al 2019”