AGI - Il sottosuolo dell’anfiteatro Flavio non smette di sorprendere. Uno scavo recente dentro le fogne del monumento ha portato alla luce i resti di diversi animali, grandi varietà di frutta, monete e una serie informazioni decisive sul sistema idraulico dell'epoca del Colosseo, scrive il Paìs.
“Abbiamo trovato resti di cani di piccola taglia, con arti molto corti. Potrebbero essere stati costretti a combattere l'un contro l'altro o esser vittime di predatori più grandi. O semplicemente che fossero stati messi a camminare vicini per scatenare l'ilarità generale degli spettatori. Un bassotto accanto a un orso o a uno struzzo fa sempre un certo effetto”, riflette Federica Rinaldi, direttrice scientifica dei recenti scavi nelle fogne dell’anfiteatro più conosciuto al mondo. Tutto questo ha permesso anche di ricostruire un quadro di quali siano stati gli hobby o il modo di mangiare dei romani durante gli spettacoli. In generale, su come funzionasse il sistema idraulico della grande arena.
Resta però un interrogativo: come può essere che vi siano ancora nuovi ritrovamenti dopo due millenni in una delle aree più studiate e calpestate del pianeta, si chiede il quotidiano madrileno. La risposta e pure la verità, è che il Colosseo, spiega Rinaldi, “non è mai stato completamente scavato”, a causa della durezza degli strati di terra: ci sono settori in cui si devono ancora trovare i livelli più antichi. E sapevamo che i collettori fognari erano proprio uno di questi”.
Pertanto un team di archeologi, speleologi e architetti si è aggirato da gennaio a settembre nella parte sud del monumento dopo un’attenta disamina degli archivi alla ricerca di documenti dell'Ottocento che spiegassero le modifiche apportate all’epoca ai condotti sotterranei del Colosseo. E poi si sono letteralmente introdotti nelle fogne camminando, strisciando o accovacciati “attraverso 150 metri di vecchie fogne”, ricorda con emozione Rinaldi. Ciò che ha prodotto una marea di nuove notizie.
Tra le quali desta scalpore, il fatto che dallo scavo – a giudicare dai resti emersi – “durante gli spettacoli i romani mangiavano grandi quantità di uva, fichi, meloni, pesche, noci, olive e ciliegie” ed è molto probabile, come sottolinea la dottoressa Rinaldi, “che il pubblico, che entrava la mattina e usciva di notte, cucinasse la carne su bracieri improvvisati”.
Perché la scoperta di spezie come il coriandolo, l'anice o il finocchio rafforza questa ipotesi. Anche se Rinaldi evidenzia un'altra scoperta: le piante legnose sempreverdi sembrano confermare che nell'arena venissero ricreate ambientazioni di foreste e giungle. Nelle fogne, infine, sono stati ritrovati anche dadi, regine e pedine di qualche vecchio gioco da tavolo.