AGI - Tentativi di pacificazione non del tutto ancora compiuti tra i rami familiari in lotta sul destino di Eitan, il bambino sopravvissuto all’incidente del Mottarone. Il nonno materno Shmuel Peleg ha depositato, tramite i suoi legali, la richiesta di patteggiare un anno e otto mesi più 53mila euro di risarcimento nell'udienza preliminare in cui è imputato per il sequestro del piccolo l’11 settembre del 2021. Una pena che, in linea generale, viene però considerata “bassa” dai legali della zia paterna Aya che in aula non si oppongono ma fuori espongono un certo disappunto. I soldi saranno spesi per studi e cure a beneficio del bimbo portato via dal nonno e dal presunto complice dall’abitazione della zia Aya, all'epoca tutrice, e condotto in Israele.
Il giudice si è preso tempo per una decisione non scontata
La richiesta è stata depositata al gup Pietro Balduzzi che, preso atto del risarcimento già versato, ha rimandato tutti a giovedì per un inghippo burocratico e per meditare la decisione se accogliere o meno la richiesta. La Procura ha sollecitato una sentenza di non luogo a procedere per il reato di appropriazione indebita del passaporto del minore. Il patteggiamento si riferisce quindi agli altri due reati contestati di sequestro di persona e sottrazione internazionale di minore.
La decisione del giudice, che ha preso atto della somma già versata a Eitan in apertura di udienza, non è scontata anche se ci sono buone probabilità che accolga la possibilità di un epilogo per garantire una vita più tranquilla al bambino. Intanto, un punto certo c'é: l'avvocato Fabrizio Ventimiglia ha ritirato la costituzione di parte civile per conto del nipote nei confronti del nonno.
"Passa il messaggio di pene basse per questi reati"
Emanuele Zanalda, legale di Aya, al centro per mesi di un'aspra contesa con Shmuel Peleg, riflette sull'entità della pena a un anno e otto mesi col consenso della Procura: “La parte civile non valuta la congruità della pena. In linea generale passa il messaggio che questi tipi di reati a Pavia siano puniti con pene così basse. Le generiche sono concesse perché è il nonno, circostanza che secondo noi invece è un’aggravante". La zia, viene fatto notare da Emanuela Zanalda e dal padre Giuseppe, “non ha peraltro avuto alcun risarcimento”.
Il "complice" prende un'altra strada?
Un’altra crepa nel possibile finale di questa vicenda, che ha ancora altri passi da fare invece a livello di giustizia civile con la pratica dell’adozione aperta, è in quella che appare la probabile scelta di Gabriel Alon Abutbul, l'autista e presunto complice di Shmuel Peleg, che potrebbe seguire una strada processuale diversa da quella del nonno di Eitan nell'udienza preliminare in cui è coimputato per il sequestro. "Non abbiamo presentato nessuna istanza di patteggiamento. Tutto è possibile, stiamo facendo le nostre valutazioni" spiega al termine dell'udienza il suo legale, Francesco Isolabella. E'possibile che Abutul prosegua con l'udienza preliminare oppure scelga il rito abbrevviato ritenendo di avere buone chanche di essere assolto. Se il gup dovesse accogliere il patteggiamento, la pena di Peleg sarebbe sospesa e annullati i divieti di avvicinamento al nipote.
Eitan e Peleg comunque non hanno mai smesso di sentirsi al telefono in questi mesi.