AGI - Una domenica di maltempo con nubifragi e frane in Puglia, Sicilia e Calabria, danni e collegamenti ferroviatri interrotti, ma anche un terremoto alle Eolie che ha causato uno tsunami a Stromboli. "Lo specchio di un Paese fragile", come ha commentato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che ha convocato una riunione dell'unità di crisi per tenere sotto controllo l'evolversi della situazione.
Le piogge e i temporali accompagnate da forte vento che hanno sferzato le coste del Meridione si sposteranno su Piemonte orientale, Lombardia e Triveneto ma per lunedì sarà allerta gialla in Toscana e Umbria per temporali e vento.
I maggiori disagi si sono registrati tra le province di Crotone e Catanzaro, in Calabria, investite tra la notte e l'alba da una tempesta di pidomenicaa, vento e grandine. La circolazione ferroviaria è stata sospesa sulle linee sulle linee Sibari-Catanzaro Lido-Roccella Jonica e Catanzaro Lido-Lamezia Terme. Danni per una tromba d'aria nel comune di Isola Capo Rizzuto con tetti di case scoperchiati e auto trascinate via per decine di metri.
La pioggia, che ha superato in alcune zone i 150 millimetri, ha allagato la zona del catanzarese e gonfiato i fiumi che sono esondati come nel territorio di Cutro. Il presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, ha chiesto lo stato di emergenza.
Per motivi diversi è stata una domenica di paura anche per le isole Eolie dove si è registrato un terremoto di magnitudo 4,6 con epicentro a sud dell'isola di Vulcano, poi un'onda di tsunami di circa un metro e mezzo provocata da un distacco dalla 'sciara del Fuocò a Stromboli, dove il vulcano ha ripreso con forza l'attività. Per fortuna si sono registrati solo "danni non significativi" ad abitazioni e edifici.
Emergenza anche in altre zone del Messinese dopo i nubifragi di sabato, con decine di squadre della Protezione civile con le pompe idrovore a Barcellona e nelle altre zone alluvionate per aiutare le popolazioni che si sono svegliate con cantine e garage allagati. Tante le strade dissestate dal fango e dai detriti. Il sindaco di Milazzo ha chiesto alla Regione Sicilia la dichiarazione dello stato di emergenza.
Il maltempo ha causato disagi nel Salento soprattutto a causa della caduta di alberi e cartelloni su strade, auto e abitazioni. I comuni maggiormente interessati sono stati Ugento, Lequile, San Pietro in Lama, Carmiano e Novoli. Intanto a Ischia gli evacuati si sono dovuti rassegnare a un'altra notte fuori casa.
Al Nord nevicate sull'Alto Adige fra i 1000 e i 1500 metri con la neve che in certe zone ha superato anche i 20 centimetri per la gioia degli operatori degli impianti sciistici. A Venezia, infine, il Mose ha permesso alla città di restare all'asciutto, con 'appena' 70 centimetri d'acqua nonostante la marea abbia toccato i 121 centimetri alla Bocca di Porto del Lido.