AGI - Pieno sostegno alla transizione ecologica, alla tutela ambientale, all’agricoltura, nuove opportunità per gli agriturismi, creazione dei bio-distretti e l'istituzione di 14 nuovi monumenti regionali. È il bilancio, in sintesi, dell’attività svolta dalla Commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale del Lazio al termine di 5 anni di legislatura.
“Se questa consiliatura verrà ricordata lo sarà per l’attenzione alla transizione ecologica ed allo sviluppo sostenibile – lo ha detto all'AGI Valerio Novelli, presidente dell’VIII Commissione regionale dedicata all’Agricoltura e all’Ambiente - oggi possiamo affermare che forniamo gli strumenti concreti per far sì che l’agricoltore diventi custode dell’ambiente in cui opera”.
“In questi cinque anni di presidenza della Commissione Agricoltura e Ambiente abbiamo lavorato molto nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica, dando, quindi, concretezza alla commissione stessa nata per coniugare l’agricoltura con l’ambiente circostante - ha raccontato Novelli - con questi obiettivi abbiamo regolamentato seriamente la vita all’interno delle aree naturali protette con l’approvazione di otto piani d’assetto. Si tratta di aree importanti come il Parco dell’Appia Antica, dell’Insugherata, del Gran Sasso e Monti della Laga, di Decima Malafede, della Marcigliana, della Riserva Naturale di Acquafredda, di Montagne della Duchessa e dei Monti Lucretili- ha proseguito Novelli- abbiamo, inoltre, ampliato alcune riserve naturali importanti come per esempio l’Appia Antica, Tor Caldara, Monti Simbruini ed Acqua Acetosa. Un lavoro che ha visto la tutela anche di aree più piccole, ma ugualmente importanti, grazie all’istituzione di 14 monumenti naturali”.
I nuovi 14 monumenti naturali regionali sono il Fosso della Cecchignola, il Bosco di Castello di San Martino, Castagneto Prenestino, il Lago Ex Snia-Viscosa, il Monte d’Argento, la Valle Sant’Angelo a Morolo, il Monte Sammucro-Terre di Confine, il Lago di Vulci-Torre Crognola, Rocca Sorella-Castello San Casto, il Laghetto-Parco dei Mulini, la Zona Umida Le Rosce, il Ponte dei Picari e de La Mola. Si tratta di territori immersi nel verde che aspettavano da anni un riconoscimento da parte delle istituzioni e che rappresentano un volano per il turismo regionale.
“Siamo intervenuti, inoltre, sui piani regionali di tutela delle risorse fondamentali per la vita stessa, penso, ad esempio al piano di tutela dell’acqua ed a quello di tutela dell’aria. Per quanto concerne il piano di tutela dell’acqua abbiamo lavorato nell’ottica della sostenibilità ambientale e di un equo utilizzo delle risorse idriche, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici e della sempre crescente siccità – ha aggiunto il presidente Valerio Novelli - per il piano di qualità dell’aria, elaborato in sinergia con l’Assessora alla Transizione Ecologica Roberta Lombardi, abbiamo previsto una dotazione finanziaria di circa 3 miliardi di euro che andrà in investimenti per la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle CO2”.
La Regione Lazio, inoltre, ha istituito un nuovo regolamento sulla diversificazione delle attività agricole e la loro multifunzionalità. Le nuove regole consentono, ad esempio, agli agriturismi di poter diversificare le loro attività commerciali pur nel rispetto di determinati parametri.
“Abbiamo introdotto per la prima volta il concetto di diversificazione agricola- ha spiegato il presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente regionale - riformando, infatti, una vecchia legge sugli agriturismi abbiamo consentito all’imprenditore agricolo di diversificare la propria attività permettendo, sempre lasciando la preminenza agricola, di inserire all’interno dell’azienda agricola attività connesse. Pensiamo ad esempio agli agriturismi, alle fattorie didattiche o agli agriasili. Queste attività possono essere svolte in regime di multifunzionalità, dove è lo stesso imprenditore agricolo ad occuparsene o di multimprenditorialità dove, invece, il lavoro viene svolto in concomitanza con altri imprenditori che godranno di un regime fiscale agevolato”.
“Un’altra importante riforma è stata quella dell’introduzione dell’ufficio unico per le autorizzazioni in agricoltura – ha continuato Novelli - mentre prima, infatti, l’imprenditore agricolo doveva rivolgersi a più enti in momenti diversi e con dispendio notevole di tempo e risorse economiche, ora la risposta si otterrà in un unico momento. Verrà, infatti, convocata una conferenza dei servizi di tutti gli enti interessati che fornirà in quella riunione le risposte alle richieste dell’imprenditore agricolo”.
Per incentivare uno sviluppo ecosostenibile la Regione Lazio ha approvato la legge sui cosiddetti ‘biodistretti’ che mettono in rete amministrazioni locali, produttori e consumatori.
Si tratta di una legge, la prima in Italia, che prevede le forme in cui può nascere ed essere gestito un biodistretto, ovvero un’area geografica omogenea con vocazione all’agricoltura biologica e dove tutti soggetti che operano nel settore lavorano per la gestione sostenibile del territorio.
“Da un punto di vista normativo siamo andati ad incidere su settori cardini che uniscono lo sviluppo agricolo con la tutela ambientale penso, ad esempio, alla legge sui biodistretti, a quella sui birrifici artigianali o ancora alla legge di tutela delle api – ha detto Valerio Novelli- con la legge sui biodistretti andiamo ad incentivare le produzioni biologiche consentendo anche alle imprese, unite con le amministrazioni locali, di fare rete insieme dando vita appunto ad un biodistretto ed essere più competitive sui mercati nazionali ed internazionali. Per quanto concerne i birrifici artigianali sono intervenuto direttamente su una proposta di legge, con un massiccio lavoro emendativo, poiché era totalmente carente per quanto concerne la parte agricola nella produzione di birra".
"L’ultima legge approvata, invece, punta a tutelare e preservare l’ape come custode della biodiversità e della vita stessa e ad incentivare un settore importantissimo come quello apistico - ha proseguito Novelli - Una scelta che premia i produttori dell’ape autoctona che è l’ape ligustica, consentendo, inoltre, a chi alleva api ibride di passare alla ligustica grazie a degli incentivi economici. Una legge che ha al suo interno, inoltre, una novità importante come l’esperto apistico che fa da tramite tra le istituzioni ed il settore”.