AGI - Nei primi sei mesi di quest'anno in Italia i reati a danno dei minori sono diminuiti del 10%, da 19.431 a 17.475: fanno eccezione l'"abuso dei mezzi di correzione o di disciplina" che cresce del 3%, la "violenza sessuale" che aumenta del 19% (da 1.838 casi del gennaio-giugno 2021 a 2.196 del gennaio-giugno scorso) e la "violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione" che aumenta del 54% (da 28 casi a 43).
Nel 2021, il numero complessivo dei reati a danno dei minori (38.188) era aumentato del 5% rispetto all'anno precedente (36.498), caratterizzato dall'emergenza epidemiologica da Covid-19. Sono alcuni dei dati che emergono dal Report sui "Minorenni vittime di abusi" curato dal Servizio analisi criminale del dipartimento della pubblica sicurezza in vista della Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra il 20 novembre.
Con riferimento alle vittime, il loro numero complessivo cresce tra il 2020 e il 2021 mentre cala nel primo semestre di quest'anno per la maggioranza dei reati in esame, con l'eccezione di quelli di "abuso dei mezzi di correzione o di disciplina" (+2%), "sottrazione di persone incapaci" (+15%), "violenza sessuale" (+9%) e "violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione" (+58%).
Le vittime infraquattordicenni risultano preponderanti in tutti i reati esaminati, tranne che per la "violenza sessuale" e la "violenza sessuale di gruppo". Quanto agli autori, nel 2021 risulta aumentato del 4% il numero dei denunciatii/arrestati (da 37.100 a 38.541), che invece diminuisce del 3% (da 19.856 a 19.258) nel primo semestre 2022: nell'88% dei casi si tratta di uomini e nel 12% di donne, di età per lo più compresa - per entrambi i sessi - tra i 45 e i 64 anni (32%) e tra i 35 e i 44 anni (30%).
Molto inferiori le percentuali nelle altre fasce: 22% per gli autori di età compresa tra i 25 ed i 34 anni; 9% per quella tra i 18 e i 24 anni; 5% per quella al di sopra dei 65 anni; 2% per quella tra i 14 e i 17 anni. Netta la predominanza degli italiani, il 71% rispetto al complesso delle nazionalità straniere (29%).