AGI - La questione, complessissima, dello sbarco dei migranti sta diventando sempre più problematica per il Governo italiano. Trascorrono i giorni, crescono le tensioni e le polemiche. La nave Ocean Viking è arrivata in Francia, al porto di Tolone, per sbarcare le 230 persone a bordo.
Scambio di accuse tra Roma e Parigi, mentre la Commissione Europea nei giorni scorsi aveva chiesto “lo sbarco immediato, nel luogo sicuro più vicino, di tutte le persone soccorse e che si trovano a bordo della Ocean Viking. La situazione a bordo della nave ha raggiunto un livello critico e deve essere affrontata con urgenza per evitare una tragedia umanitaria", si legge in una nota dell’Ue, rilanciata su Twitter.
Puntuale è arrivata la replica del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: precisa che a bordo di queste navi Ong non ci sono naufraghi, ma migranti, e poi aggiunge che “il tema della legalità è un tratto distintivo di questo Governo: bisogna tornare a rispettare le regole e questo vale per ogni ambito. È finita la repubblica delle banane”.
Dalla Francia arrivano le proteste di Emmanuel Macron che definisce “irresponsabile” il comportamento dell’Italia. L'Eliseo ha deciso di sospendere l'accoglienza prevista di 3.500 rifugiati da Roma. Inoltre i francesi hanno annunciato il rafforzamento dei controlli alle frontiere con il nostro Paese, chiedendo a tutti gli altri partecipanti al Meccanismo europeo di fare altrettanto. Si aggiunge Marie Le Pen che rifiuta categoricamente la possibilità di accogliere la nave.
We call for the immediate disembarkation, at the nearest place of safety, of all persons rescued and who are on board the Ocean Viking.
— European Commission (@EU_Commission) November 9, 2022
The situation onboard the vessel has reached a critical level and needs to be urgently addressed to avoid a humanitarian tragedy.
Statement ↓
I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo Governo non tradirà la parola data. pic.twitter.com/tgu3htysk3
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 8, 2022
Notre politique de fermeté en matière d’immigration est la seule à pouvoir empêcher des hommes et des femmes de risquer leur vie pour rejoindre notre continent. Nous devons refuser d’être les complices des passeurs et refuser que l’Ocean Viking accoste en France.
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) November 9, 2022
Ocean Viking: "La France regrette très profondément que l'Italie ait pris le parti de ne pas se considérer comme un État européen responsable", fustige Gérald Darmanin pic.twitter.com/Pdb7GyYWPp
— BFMTV (@BFMTV) November 10, 2022
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato il tema degli sbarchi, monitorando le emozioni e le opinioni che caratterizzano i contenuti pubblicati. La sentiment analysis effettuata sulle interazioni tra gli utenti, ossia l’analisi computazionale di sentimenti e opinioni espressi all’interno di post online sulla recente vicenda dei migranti, restituisce il 95% di emozioni negative.
L’audience si esprime con diversi gradi di ostilità e rabbia sulla gestione dei flussi con la Francia e sulla Ocean Vinking. Ma all’interno di questo aggregato vi sono importanti distinzioni: una parte dell’audience sostiene che si tratta di misure disumane, in violazione degli accordi internazionali. La prevalenza dei commenti si concentra sulla definizione “carico residuale” che il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha attribuito ai migranti sulle due navi - Humanity 1 e Geo Barents - ormeggiate nel porto di Catania. Ma vi è anche una consistente parte di commenti, circa il 15%, che chiedono maggiore severità, ricordando al Presidente Meloni l’impegno del blocco navale annunciato durante i mesi scorsi e discusso in campagna elettorale.
Riprendono gli #sbarchi e l’#Italia chiede una redistribuzione volontaria dei #migranti. Ma dall'#Europa non arriva alcun sostegno, mentre #Bruxelles può solo puntare a ridurre le partenze.#ISPIDailyFocus → https://t.co/jyaG7tJw3K pic.twitter.com/fcSaPXQBaV
— ISPI (@ispionline) November 4, 2022
Inoltre, nell’immaginario diffuso degli utenti della rete resta molto forte l’associazione tra immigrati e clandestini irregolari. Nelle conversazioni la parola clandestini è quella usata con maggiore frequenza quando si parla di immigrazione e sbarchi sulle coste italiane.
Stringendo il focus sulle attività delle Organizzazioni non governative, sebbene le scelte del Governo per fermare le navi vengano giudicate dalla prevalenza dell’audience sul web, un’operazione inefficace per la soluzione del problema, resta comunque consistente l’associazione tra le attività di soccorso delle navi Ong e l’immigrazione clandestina.
In rete si parla della teoria del “poll factor” e taxi del mare, secondo cui i migranti sarebbero spinti a partire dalle coste del Nord Africa sapendo che ci sono navi pronte a salvarli e a portarli in Italia. Sebbene vi siano alcuni studi internazionali che smentiscono questa ipotesi, in rete rileviamo numerosi post che imputano alle Ong presunte attività illecite con scafisti, per incentivare l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani.
*Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Fabiana Giannuzzi. Giornalista, content editor: Massimo Fellini