AGI - “Quanto più si è bravi a raccogliere, tanto più si evita la dispersione dell’imballaggio a fine vita nell’ambiente, questo è il grande concetto. E oggi i sistemi più virtuosi sono quelli selettivi, mirati a tipologie d’imballaggio ben definite che, nel caso del deposito, raggiungono performance superiori al 95%. Sono sistemi efficienti, che vanno tutti ben oltre la raccolta di 90 bottiglie su 100 immesse a consumo”.
A spiegare il concetto di “riciclo” è Corrado Dentis, titolare della Dentis Recycling Italy, società sorta nel 1987, specializzata nel recupero del Pet e che si trova a Sant’Albano Stura, vicino a Fossano, “un piccolo paese che però è già più grande di Sant’Albano Stura”, però più conosciuto perché là si fanno i panettoni, “c’è Balocco, c’è Maina”.
La Dentis è tra i più grossi produttori europei, meglio, è tra le prime tre aziende specializzate nel riciclo di contenitori in Pet a fine vita. Il dottor Dentis fa questo mestiere da oltre trent’anni.La capacità dell’impianto Dentis oggi è di 40.000 tonnellate annue, pari a circa 1,3 miliardi di bottiglie.
Il Pet riciclato si chiama Petalo dalla forma a scaglie, la cui caratteristica è “la cristallizzazione omogenea al 100% che unita ad un’esigua presenza di contaminanti (60 ppm max) facilitano il processo di trasformazione a chi vuole produrre nuovi oggetti dal riciclato”.
Ma quali sono le soluzioni per evitare l’accumulo e la dispersione della plastica nell’ambiente? Per esempio, soldi in cambio del vuoto a rendere? Può essere un incentivo, questo?
“Questa soluzione è già un orientamento comunitario, l’ha già suggerita l’Unione Europa e in Italia c’è già qualcuno che questa politica la sta perseguendo. È Coripet, Consorzio che sta introducendo la raccolta selettiva che dà un vantaggio molto importante al mondo del riciclo perché raccoglie solo bottiglie con determinate caratteristiche”.
Ovvero, “agevola la riciclabilità evitando la racconta di quelle frazioni non pertinenti o che non siano prettamente imballaggio in plastica preservando l’omogeneità della bottiglia stessa. Il cittadino sensibile al tema della tutela dell’ambiente aderisce e si fa promotore d’un riciclo virtuoso”.
Dall’iniziale esigenza di soddisfare una curiosità, il discorso ha poi preso una sua piega e s’è allargato al tema più generale del riciclo
“Come saprà la plastica è come l’automobile, ce n’è sono di mille colori, esattamente come la plastica, dove il colore ha la sua importanza. E dove non meno importante è la matrice polimerica, cioè i prodotti di base che compongono una plastica e non ne compongono invece un’altra”.
Quante plastiche ci sono?
"Di tutti i tipi. Rigide, flessibili, trasparenti, opache, tutta una serie di variabili che a vario titolo incidono più o meno sul settore applicativo finale".
Come differenziare la raccolta a monte
Ci può spiegare cosa significa?
"Se ho una plastica non trasparente va da sé che la raccolga tutta uguale senza mischiarla, con il policarbonato colorato o opaco che magari utilizza Ikea per fare una ciotola d’un particolare valore aggiunto. Se la tengo separata è chiaro che in sé ha un valore applicativo diverso"
Vedo se ho capito. Nel senso che bisogna differenziare il riciclo?
"Esatto. Bisogna differenziare ulteriormente il livello della gestione del prodotto a fine vita. Se si è capaci di far questo, il riciclo è decisamente più semplice. Con la raccolta differenziata tradizionale, porta a porta o del cassone stradale, li dentro finisce anche una quota “di frazione”, che nulla a che vedere con l’imballaggio in plastica"
Significa che bisogna alzare il livello della raccolta a monte, ma come?
"Si deve mettere in atto una raccolta fatta con macchine intelligenti su tutto il territorio nazionale, dove la macchina riconosce sia di che colore è fatta la bottiglia sia che tipo di alimento ha contenuto. Va da sé che da lì in poi si riesce a semplificare tutta la filiera a valle"
Facciamo il caso del Pet
"Se sono capace di raccogliere solo bottiglie per alimenti, è già tanta roba; perché poi non mi ci trovo in mezzo anche una scarpa finita accidentalmente o una lattina oppure un flacone simile alla bottiglia, ma non Pet bensì in polipropilene che è un’altra plastica e che magari ha contenuto l’ammoniaca. Così facendo evito tutta una serie di contaminazioni che possono di per sé pregiudicare la bontà della seconda o della terza o quarta vita di quell’imballaggio"
Riassumendo, per riciclare bene bisogna prima di tutto selezionare i materiali
"Preferirei parlare di gestione della raccolta dell’imballaggio a fine vita, fase propedeutica al passaggio al bio-riciclo. Al passaggio di quel che è inizialmente un rifiuto a quella che tecnicamente viene chiamata materia prima seconda legata al recupero, più propriamente al mio mestiere, e che si chiama riciclo meccanico. Più si è selettivi, più si aggiunge valore qualitativo alla materia prima seconda, quindi alla seconda vita di quell’imballaggio"
Il riciclo meccanico
Gli imballaggi sono sempre esistiti, ma quelli moderni sono più impattanti.
"Non vorrei fare proprio l’elogio della plastica, però una volta fatta una buona raccolta, sull’imballaggio in plastica oggi si sta correndo molto. È giusto aver alzato il dito, messo in guardia sulla raccolta dell’imballaggio e sulla gestione delle plastiche a fine vita, dove è palese che si può fare molto meglio, però le assicuro che negli ultimi tempi – specie in Europa – c’è davvero un cambio di paradigma. Ci sono degli obblighi che premiano e incentivano il riciclo della plastica".
"Certo, si può fare di più, ma oggi lo si sta già facendo. Il settore del riciclo delle plastiche sta conoscendo uno sviluppo mai visto. Faccio questo mestiere da 30 anni, ma quel che sta capitando dal Covid in poi, dal 2018 ad oggi, non s’è mai visto. Uno sviluppo e una crescita del settore come non mai. Si sta veramente portando all’evidenza del cittadino che la plastica è riciclabile e che dare una seconda, una terza vita a un suo pezzo è assolutamente fattibile"
Com’è che si ricicla bene?
"Il miglior virtuosismo rispetto all’ambiente è dato dal riciclo meccanico. Che permette, rispetto a un pet di estrazione fossile, originato dal petrolio, un risparmio di emissioni di Co2 superiore al 60%. Si ricicla bene con il riciclo meccanico, oggi il sistema più efficiente e il più rispettoso dell’ambiente. Dopo di che, riciclare bene vuol dire essere capaci di riprodurre con una materia prima seconda e trasformarla in una nuova bottiglia fatta per intero con la prima bottiglia ottenuta al 100% da materia riciclata. Con le migliori tecnologie. Per altro, se l’Italia è uno dei paesi che ha i migliori riciclatori di settore a livello europeo e non solo, la stessa cosa si può dire per i costruttori d’impianti per riciclo. In Italia abbiano i migliori d’Europa e del mondo"