AGI – L’operatrice che ferma i passanti per proporgli contratti con società di telefonia nello stand allestito in un centro commerciale ha diritto a essere considerata uan lavoratrice subordinata. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale di Bergamo, letta dall’AGI, che accoglie il ricorso presentato da una donna impiegata con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
A convincere il giudice anche la testimonianza di un collega dalla quale emerge che “fosse la società a distribuirli settimanalmente presso i vari centri commerciali, indicandogli anche la fascia oraria da osservare”.
I rimproveri per i mancati contratti
E aggiunge che una persona passava dagli stand a “controllare il lavoro e, qualora riscontrasse che non era stato firmato un numero sufficiente di contratti, veniva scritto sul gruppo whatsapp che ‘così non andava bene’”.
Il Tribunale si richiama all’orientamento della Corte di Cassazione secondo la quale sono meritevoli della tutela maggiore anche i lavoratori che si trovano “in una ‘zona grigia’ tra autonomia e subordinazione”. La donna, da quanto accertato, lavorava dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 20 il sabato e la domenica “sulla base di turni e direttive assegnati dal responsabile della società”.