AGI - Il giorno dopo il crollo di una parte del cavalcavia XXV aprile, avvenuto domenica mattina all'alba, Novara vive un lunedi di passione per i disagi nella circolazione automobilistica. La chiusura forzata del cavalcavia mette in ginocchio la viabilità della città intera.
In quest'area si concentrano una serie di problemi concomitanti: il ponte sul torrente Terdoppio in corso Trieste è a senso unico alternato da inizio settembre a causa di un abbassamento delle arcate laterali e il cavalcavia di Porta Milano, oggetto da molti mesi di un controverso intervento di consolidamento non ancora completato, pur per il momento regolarmente percorribile, non dovrebbe essere sovraccaricato di traffico.
A questo si aggiungono i lavori di asfaltatura in corso da parte di Anas sulla tangenziale proprio all'altezza dell'uscita di corso Milano in direzione Vercelli che hanno ridotto le corsie da quattro a due. Già da domenica il Comune ha suggerito agli automobilisti di utilizzare per entrare in città dai vari centri dell'hinterland - sono migliaia, ogni giorno gli spostamenti per motivi di lavoro o di studio - la tangenziale e le direttrici di corso della Vittoria (direzione Lago Maggiore) o di corso XXIII marzo (direzione Lomellina).
Dal canto suo la società che gestisce il trasporto pubblico locale ha riorganizzato i percorsi delle linee che interessano queste zone e delle corse scolastiche.
Il Comune di Novara ha deciso di affidare, con procedura di somma urgenza, un incarico per la verifica delle condizioni statiche del Cavalcavia XXV aprile. L'obiettivo - spiegano dal Municipio - è anzitutto verificare se la stabilità del ponte è compromessa totalmente o se sarà possibile una riapertura almeno parziale al traffico.
In seconda battuta i tecnici dovranno cominciare a verificare quelle che possono essere considerate le cause del crollo. Alle ragioni del cedimento, soprattutto dal punto di vista delle eventuali responsabilità è interessata anche la Procura della Repubblica che ha aperto un'inchiesta.