AGI – L’unica isola del lago di Como non è più raggiungibile se non con una nuotata che richiederebbe poderose bracciate. Il sindaco del Comune di Tremezzina, Mauro Guerra, ha dichiarato inagibile il pontile di imbarco che è consumato dalla ruggine e presenta segni di cedimento. Il provvedimento vale “sino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.
Per situazioni di necessità, e in particolare per le "esigenze di custodia e manutenzione dell’isola", il primo cittadino ha previsto che venga allestito un “pontone galleggiante". A dispetto delle dimensioni mignon, è lunga 600 metri e larga 200, oltre a splendere di un fasciano selvaggio addolcito dalle acque del lago ha una storia molto ricca.
Nel 1920 venne lasciata in eredità dal suo ultimo proprietario, Augusto Giuseppe Caprani, al Re del Belgio il quale un anno dopo decise di restituirla all’Italia col mandato di costruire delle ville per artisti e letterati. Il suo momento peggiore fu negli anni della guerra tra comaschi e milanesi coi secondi che la occuparono. Cinquant’anni dopo però arrivò la vendetta con Como e l'alleato Federico Barbarossa che la incendiarono e distrussero abbattendo e gettando le pietre dei muri, delle chiese, delle case e delle fortificazioni nel lago.
Da allora si dice che una maledizione gravi sull’isola e nessuna ci possa più vivere. In effetti non ci abita nessuno anche se per moltissimi anni una locanda è stata meta dei turisti e dei golosi e i fuochi di San Giovanni, in ricordo del rogo che la consegnò a Como il 24 giugno del 1969, sono uno degli eventi più attesi da locali e turisti.