AGI - Le password, il riconoscimento della voce, quello del volto, di un’impronta digitale. Sono i moderni custodi dei nostri conti bancari, dei social, delle mail, degli account di pagamento, della nostra vita sempre più accasata sul web. Non sempre a prova di hacker, considerando che le violazione dell’identità digitale nel 2021 nel mondo hanno coinvolto la cifra monstre di 900 milioni di persone, con 170 miliardi di dollari sottratti. E che a casa nostra, come certifica una fresca indagine Ipsos, con clonazioni e affini ha già dovuto fare i conti il 28 per cento degli italiani, con conseguenze spesso disastrose.
A prevenire e mitigare i danni adesso ci ha pensato Wallife, agenzia assicurativa italiana specializzata nei rischi connessi alle nuove tecnologie e iscritta al registro delle start up innovative, lanciando ‘Wallife Biometrics ID”, la prima polizza contro i furti di identità digitali diretta alle persone anziché, come si era già cominciato a vedere, alle aziende.
“Il progresso tecnologico ci ha consentito di costruire gran parte della nostra vita online, esponendoci a rischi poco percepiti, ma potenzialmente dannosi” spiega all’AGI Maria Enrica Angelone, CEO di Wallife, “per questo abbiamo disegnato un prodotto che inaugura un nuovo standard nel mercato assicurativo guardando alla persona, ai suoi social , alle sue mail, ai suoi conti correnti online”.
Se è vero che quando compriamo uno smartphone ci viene spesso proposto di assicurarlo e che finora non si era pensato a proteggere quello che c'è dentro cioè la nostra vita sociale, personale, finanziaria, la nuova polizza punta ai contenuti, con una parte dedicata alla prevenzione e un’altra alla mitigazione del danno subito. Costo: da 48 euro l’anno per la formula basic a 126 l’anno. Della prevenzione si occupa una app che controlla i potenziali virus e tra l’altro, blocca i tentativi di phishing, i furti di dati sensibili insomma.
Il danno subito con la violazione del conto corrente o delle carte di credito viene rimborsato (fino a 10.500 euro) mentre in caso di furto del profilo social quello originale viene ripristinato con la pulizia preventiva dei contenuti inappropriati pubblicati quando era in mani poco pulite, ed è prevista la copertura di spese legali, peritali, giudiziarie e processuali dell’assicurato.
Sono preziosi anche i consigli forniti dalla app per password e navigazioni sicure (mai collegarsi, ad esempio, da wifi liberi, ad esempio quelli degli aeroporti). Se è vero che oggi il 94 per cento degli italiani adotta almeno una misura per fronteggiare i rischi, che il 71 per cento fornisce solo i dati obbligatori e il 46 per cento ha intelligentemente scelto di non pubblicare foto di minorenni, sono tanti quelli che ancora si affidano alla buona sorte: usando sciaguratamente la stessa password per tutti gli account, o addirittura scegliendo lo scontato “12345” facile da ricordare, certo, ma che equivale un po’ ad aprire la porta di casa ai ladri.