AGI - Un importante quantitativo di materiale archeologico, costituito prevalentemente da vasi in bucchero di provenienza magno-greca dell'Italia meridionale, databile tra la metà del IV e il III secolo a.C., è stato sequestrato a Trieste dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine.
I reperti sono stati recuperati grazie alla segnalazione di un'anziana ultranovantenne residente nel capoluogo giuliano che li aveva rinvenuti all'interno della propria abitazione, in un armadio che non veniva aperto ormai da anni, dove il marito, deceduto piu' di trent'anni fa, teneva effetti personali.
La donna ha trovato un vero e proprio "tesoretto": otto manufatti di apparente natura archeologica che l'anziana, ritenendo potersi trattare di materiale di interesse storico-culturale, aiutata da un familiare, ha segnalato ai Carabinieri del Nucleo Tpc di Udine che, dal 2016, operano in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nella prevenzione e contrasto di reati ai danni del patrimonio culturale.
I militari del Reparto specializzato dell'Arma sono andati sul luogo del rinvenimento, dove sono stati eseguiti i primi accertamenti sul materiale che appariva genuino e che, quindi, è stato sequestrato. L'attività è stata immediatamente condivisa con la Procura della Repubblica di Trieste, che ha convalidato il provvedimento cautelare adottato dai militari.
I successivi approfondimenti di natura tecnica effettuati su questi beni, grazie alla collaborazione dei funzionari della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia di Trieste, hanno consentito di appurare l'assoluta genuinità della gran parte dei manufatti sequestrati. Due di questi dovranno essere sottoposti ad ulteriori approfondimenti strumentali perché ne venga confermato l'elevato interesse storico-culturale.
I risultati ottenuti sono stati comunicati all'Autorità giudiziaria che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti in quanto non è risultato possibile accertare le modalità e le tempistiche con le quali i manufatti erano entrati nella disponibilità del defunto ed ha disposto l'affidamento dei reperti alla Soprintendenza citata che provvederà alla loro conservazione e valorizzazione.