AGI - Un treno merci ha travolto e ucciso padre e figlio, entrambi perugini, sui binari della linea Adriatica. L'incidente è avvenuto mercoledì sera intorno alle 21, nei pressi della stazione di Senigallia.
La Polfer sta ricostruendo la dinamica di quanto è accaduto: da quanto si è appreso, l'uomo avrebbe cercato di mettere in salvo il figlio finito sulle rotaie, forse volontariamente e con il proposito di togliersi la vita, proprio mentre stava sopraggiungendo il convoglio; l'uomo lo avrebbe afferrato in un estremo, disperato tentativo di metterlo in sicurezza ma entrambi sono stati colpiti dal treno e sono deceduti sul colpo. Le vittime erano a Senigallia per una vacanza, come succedeva da anni.
Il traffico ferroviario lungo la linea adriatica, tra le stazioni di Senigallia e Marotta, è stato sospeso per ore per consentire gli accertamenti dell'autorità giudiziaria ed è ripreso poco prima dell'1 della notte.
Da una prima ricostruzione di quanto accaduto, il giovane si sarebbe allontanato dall'appartamento dove alloggiavano e il padre, conoscendo la situazione psicologica complessa del figlio, lo ha seguito. Sembrava una situazione tranquilla, ma improvvisamente il giovane si sarebbe messo a correre verso la linea ferroviaria, scavalcando poi la recinzione e posizionandosi sui binari, forse per tentare di togliersi la vita.
Iil padre lo ha inseguito e, una volta raggiunto, ha provato a metterlo in salvo, ma entrambi sono stati travolti dal treno merci, che proveniva da nord e il cui macchinista è riuscito a bloccare solo trecento metri dopo l'impatto.
Il padre, Stefano Pannacci, 62 anni, residente a Valfabbrica, è stato scaraventato in un canneto poco più avanti, mentre il figlio, Claudio, 26 anni di Perugia, è stato recuperato molto piu' avanti: i due corpi sono stati ricomposti all'obitorio dell'ospedale di Senigallia.
La madre, che aveva raggiunto i due nei giorni scorsi per una breve vacanza, si è accorta di quanto stava accadendo senza poter intervenire e ha avuto un malore: è stata soccorsa e trasportata in stato di choc in ospedale, da dove è stata dimessa nella tarda mattinata.