AGI - “È la terza volta che fai sta roba qua, è la terza volta! E tu sei un medico, sei...Invece di fare un’intramuscolo abusi, ma ti rendi conto? ”. Nella telefonata da lei stessa registrata la donna che sarebbe stata abusata dal primario Andrea Carlo Pizzi sembrerebbe alludere ad altri casi di violenza.
Il medico che lavora in un ospedale del Comasco è stato arrestato perché avrebbe stuprato l’infermiera, con la quale aveva una relazione clandestina, dopo averla anestetizzata.
Nella misura cautelare letta dall’AGI, viene riportata la conversazione del 9 luglio scorso in cui ammette lo stupro anche se il suo legale, intervistato dal Corriere della Sera, ha poi escluso che si trattasse di una confessione. Pizzi afferma di averle fatto un’iniezione di un farmaco antidolorifico per un dolore alla spalla che in passato le aveva causato delle reazioni avverse.
Ammissione e marcia indietro
"Io potrei essere la tua fidanzata, la tua amica o chicchessia ma tu non puoi permetterti una cosa del genere, non puoi, quando sai benissimo che ho una reazione avversa, probabilmente mi tira giù la pressione, non so che cosa, mi fai fuori”. “Può darsi, scende un po’ la pressione..” dice lui. E lei: “Sì ma tu mi metti una coperta e stai lì, ma non fai niente, niente! Io non posso aprire gli occhi e vedere che eri nudo, non è possibile!. Cioè ma tu ti rendi conto della gravità?”. “Sì” è la risposta del medico. Lei insiste e gli chiede conto della violenza e Pizzi conferma i suoi sospetti: “Ti ho abusata…”. Poi quando la donna annuncia che lo denuncerà, lui ribatte: “Ma sto scherzando, non ho fatto niente…”.
"Volevo togliermela di torno..."
Sentito in seguito dal pubblico ministero, il medico si è difeso sostenendo di aver “ammesso il falso quando ho intravisto la possibilità di togliermela definitivamente di torno, per chiudere la telefonata perché non ce la facevo più”. “Perché voleva chiudere il rapporto se ne era innamorato?” domanda il magistrato. “Perché quando ho sentito citare gli articoli del codice penale mi sono accorto che non era una persona equilibrata”.
Secondo il gip Tiziana Landoni, il 52enne medico di Saronno potrebbe commettere “altri fatti illeciti dello stesso tipo o di maggiore gravità di quello contestato, anche a danno di altre donne, a dispetto della sua incensuratezza”. “Riducendo la vittima a mero strumento di soddisfacimento dei propri istinti sessuali – prosegue il giudice – ha mostrato di non percepire il valore insito in ogni persona umana e il rispetto che ne è correlato”.
Inoltre, "potrebbe esercitare pressioni nei confronti della persona offesa inducendola a ritrattare le accuse o a modificare la genuina versione dei fatti già resa".