AGI – E’ stata la forza del padre a salvare Angela, la mamma, la nonna e il cane dalla furia del torrente Re che si è abbattuto sulla loro casa di Niardo, in Valle Camonica. “È cominciato tutto intorno alla mezzanotte quando è iniziato a piovere forte – racconta Angela Nodari, contattata dall’AGI -. Noi abitiamo proprio in prossimità del canale che ci separa dalla campagna e abbiamo iniziato a sentire dei rumori strani. Il pavimento ha cominciato a tremare e siamo scesi nel seminterrato per cercare di tenere sotto controllo o quantomeno coprire il sottoporta con dei tappeti”.
Pochi minuti e l’acqua ha preso possesso della casa.
“Abbiamo cercato di risalire al primo piano. Quando l’acqua ha raggiunto il livello del nostro petto siamo stati presi dal panico. La porta era bloccata dalla pressione dell’acqua ma mio padre è riuscito a sfondarla con una sedia e a metterci in salvo”. I danni sono stati enormi. “La nostra casa, i nostri sacrifici, i nostri ricordi. Tutto sommerso da più di due metri d’acqua, fango e detriti. Tutti i garage con le automobili della zona sono sommersi. C’è tanta terra, troppa. Sì, è vero poteva andare peggio ma abbiamo perso troppo".
Pensando al “peggio” Angela ricorda l’alluvione del 25 agosto 1987 quando morirono due persone a Niardo. “Ho 23 anni, la stessa età di mia madre quando accadde. Ci vorrà del tempo e, quando tutto sarà asciutto, vedremo cosa sarà possibile recuperare. Ora c’è solo il dolore di guardare lo sfacelo e non potere fare nulla”.