AGI - La tratta degli esseri umani, che coinvolge per più della metà dei casi donne, ragazze e bambine è ancora uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui in tutto il mondo, insieme al traffico di droga e armi. Una vittima su quattro in Europa è minorenne.
In aumento in Italia le giovani ivoriane ad alto rischio e le mamme vittime con bambini spesso utilizzati come oggetto di ricatto dagli sfruttatori. La pandemia ha rafforzato i trafficanti attraverso l'e-trafficking e lo sfruttamento in-door, che ostacolano il lavoro delle organizzazioni anti-tratta.
I minori stranieri non accompagnati sono i più vulnerabili allo sfruttamento lavorativo. È quanto emerge dalla XII edizione del rapporto "Piccoli Schiavi Invisibili", diffuso da Save the Children in vista della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani del prossimo 30 luglio.
In Europa, dove si stima che il traffico di esseri umani produca in un anno 29,4 miliardi di euro di profitti, ben un quarto dei 14.000 casi identificati riguardano vittime minorenni, intrappolate in gran parte nello sfruttamento della prostituzione (64%).
In Italia, i casi emersi e assisiti nel 2021 dal sistema anti-tratta erano 1.911 (con 706 nuove prese in carico nel corso dell'anno), in gran parte di sesso femminile (75,6%), mentre i minori rappresentavano il 3,3% del totale (61).
Tra le vittime assistite, la forma di sfruttamento prevalente è quella sessuale (48,9%), seguita dallo sfruttamento lavorativo (18,8%). Tra i paesi di origine delle vittime prevale la Nigeria (65,6%), seguita da Pakistan (4,5%), Marocco (2,6%), e, tra gli altri, da Gambia (2,5%) e Costa d'Avorio (2,3%), che, sebbene ancora in numeri percentualmente ridotti, si segnala per un trend in crescita negli ultimi anni.
Sono infatti di origine ivoriana il 4,6% delle 130 donne e ragazze con figli minori (161) che risultano assistite dal sistema anti-tratta italiano all'8 giugno 2022. Si tratta di giovani donne due volte vittime dello sfruttamento, per gli abusi e spesso i ricatti estremi che fanno leva sulla loro condizione di madri particolarmente vulnerabili.
La fascia di età prevalente (45,4%) ha tra i 18 e i 25 anni, ma c'è anche chi ne ha meno di 17. Nel 2021 l'Europol ha ricevuto 28.758 segnalazioni di tratta o traffico di esseri umani, con 6.139 nuovi casi.
Le organizzazioni criminali attive nel traffico di esseri umani, spiega Save the Children, si sono adattate alle restrizioni della mobilità transnazionale imposte dal contenimento della pandemia, utilizzando sempre di più lo sfruttamento sessuale in-door e i canali alternativi, come gli ambienti digitali, creando un vero e proprio sistema di e-trafficking.
Chat online, social media, agenzie di collocamento online, siti web di assistenza all'immigrazione contraffatti per reclutare potenziali vittime, forum sul dark web, pagamento dei servizi legati allo sfruttamento tramite criptovalute, vengono utilizzati per mettere in atto lo sfruttamento, che può riguardare, la sfera sessuale e lavorativa.
In Italia, per esempio, sono stati registrati nel 2021, 5.316 casi di pedopornografia, si ricorda nel rapporto di Save the Children, trattati dalla Polizia Postale, con un aumento del 47% rispetto al 2020 (3.243), e 531 minori vittime di adescamento online, con una concentrazione di casi nella fascia 10-13 anni (306).
"Il fenomeno della 'tratta digitale' - spiega Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children - si è affermato particolarmente nel periodo dell'emergenza Covid. Se i criminali hanno saputo cogliere molto rapidamente le opportunità del digitale, le autorità di competenza e la rete di protezione devono oggi fronteggiare diverse sfide nel cercare di contrastare il fenomeno. Dobbiamo rafforzare gli strumenti di monitoraggio e conoscenza dell'e-trafficking e dello sfruttamento indoor, coinvolgendo istituzioni nazionali, sovranazionali e internazionali e organizzazioni indipendenti attive nella protezione dei minori".