AGI - Papa Francesco è partito per il Canada, in quello che è il suo 37mo viaggio apostolico ma soprattutto è un "pellegrinaggio penitenziale" nei confronti dei Nativi canadesi. Il Pontefice è salito in sedia a rotelle sul vettore dell'Ita Airways sulla pista dell'Aeroporto di Fiumicino.
Dopo aver lasciato Casa Santa Marta, fa sapere la Santa Sede, il Pontefice si è trasferito in auto all'Aeroporto Internazionale di Roma-Fiumicino da dove, alle ore 9.16 - a bordo di un A330/ITA Airways - è partito alla volta di Edmonton. L'arrivo all'Aeroporto Internazionale di Edmonton è previsto per le ore 11.20 (19.20 ora di Roma).
Prima di lasciare Santa Marta, il Papa si è rivolto con un tweet alle popolazioni indigene canadesi che rappresenteranno, in questo viaggio, il suo interlocutore principale. "Cari fratelli e sorelle del Canada, vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene", scrive Bergoglio, "Spero che, con la grazia di Dio, il mio pellegrinaggio penitenziale possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso. Per favore, accompagnatemi con la preghiera".
"Il Papa ha manifestato in più occasioni una grande attenzione nei riguardi delle popolazioni autoctone: penso a diverse visite nei suoi viaggi, a numerosi incontri avuti in Vaticano e anche all'Esortazione apostolica Querida Amazonia", ha spiegato ieri in una intervista il segretario di Stato vaticano, cardinal Pietro Parolin, "Nel caso delle popolazioni indigene canadesi, si tratta - ha specificato sempre domenica - di un pellegrinaggio penitenziale, che fa seguito agli incontri avuti con alcuni loro rappresentanti a Roma tra marzo e aprile".
"Dopo l'ascolto e un primo incontro c'è ora dunque l'opportunità di avere una condivisione più ampia: il Papa viaggerà per diversi giorni in luoghi tra loro anche molto distanti, con il desiderio di visitare le comunità indigene lì dove vivono", ha aggiunto, "è certamente impossibile rispondere a tutti gli inviti e visitare tutti i luoghi, ma il Santo Padre è sicuramente mosso dalla volontà di manifestare una concreta vicinanza.
Ecco, direi che vicinanza è, anche in questo caso, la parola chiave: il Papa non intende solo dire delle parole, ma soprattutto farsi vicino, manifestare la sua vicinanza in modo concreto. Percio' si mette in viaggio, per toccare con le sue mani le sofferenze di quelle popolazioni, pregare con loro e farsi pellegrino tra di loro".
Lo stesso dolore al ginocchio per cui il papa questa mattina ha fatto ricorso alla sedia a rotelle ha costretto il Pontefice, all'inizio di luglio, a cancellare un viaggio in Africa. Nel corso della trasferta in Canada, che durerà fino a sabato, Francesco avrà al seguito un medico e un infermiere. La decisione di visitare il Canada per riconciliare la Chiesa con le popolazioni native è stata presa dal Papa al termine di cinque incontri che il Pontefice ha avuto tra la fine di marzo e aprile con le popolazioni indigene canadesi Mètis, Inuit, First Nations e Mètis Manitoba, vittime di assimilazioni forzate e discriminazioni cui le stesse autorità cattoliche locali hanno preso parte. In quell'occasione il Papa aveva fortemente condannato ogni "colonizzazione ideologica".
Aveva, soprattutto, manifestato "dolore e vergogna per il ruolo che diversi cattolici, in particolare con responsabilità educative, hanno avuto in tutto quello che vi ha ferito, negli abusi e nella mancanza di rispetto verso la vostra identità, la vostra cultura e persino i vostri valori spirituali".
E aveva aggiunto: "Vorrei dirvi, di tutto cuore: sono molto addolorato. E mi unisco ai fratelli vescovi canadesi nel chiedervi scusa. è evidente che non si possono trasmettere i contenuti della fede in una modalità estranea alla fede stessa". Il riferimento è alle cosiddette "scuole residenziali", istituite dal governo e gestite dalle Chiese cristiane per "rieducare" secondo i canoni occidentali i giovani nativi strappandoli dalle famiglie. Un sistema nato a fine Ottocento e mantenuto fino alla seconda metà del secolo scorso.
Tre le tappe della visita: Edmonton, Quebec e Iqaluit. Sono nove i discorsi che il Pontefice pronuncerà nei sei giorni di permanenza nel Paese nordamericano. Bergoglio è il secondo Pontefice a visitare il Canada: Giovanni Paolo II è stato tre volte nel Paese: nel 1984, nel 1989 e nel luglio 2002, esattamente vent'anni fa, per la Gmg di Toronto.