AGI - Lo stabilimento della Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) oggi resterà chiuso a causa della densità di fumo nell'aria provocato dall'incendio che da ieri interessa l'area del Carso fra Trieste e Gorizia. Sono circa tremila i dipendenti diretti di Fincantieri e delle ditte dell'indotto che oggi resteranno fermi e per i quali scatta la Cassa integrazione ordinaria.
E' proseguita per tutta la notte l'attività da parte dei Vigili del fuoco dell'intero Friuli Venezia Giulia assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per domare e limitare le fiamme che da ieri mattina divampano sul Carso.
L'assenza di vento ha limitato i pericoli, in particolare per le case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui comunque sono state evacuate una ventina di abitazioni.
Il ristagno dell'aria ha invece provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l'aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell'Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero e' di soli 50 microgrammi.
Trieste resta comunque isolata dalle grandi direttrici stradali. Sono ancora chiuse al traffico l'autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina.
Dall'alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg. In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l'azione dolosa da parte di piromani: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno.
Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca avrebbero alimentato rapidamente le prime fiamme formando poi tre grossi roghi su un fronte di chilometri.