AGI - Non si placa l'emergenza incendi che ha colpito negli ultimi giorni da nord a sud l'Italia. Particolarmente interessate il comune di Massarosa, in Versilia, dove il fuoco sta divorando ettari di bosco e l'area del Carso, fra Trieste e Gorizia, dove la densità di fumo nell'aria ha costretto alla chiusura lo stabilimento della Fincantieri di Monfalcone.
A tracciare un bilancio della difficile situazione a Massarosa è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che in una nota rivela come siano saliti a 600 gli ettari di territorio finiti in fiamme.
"Puntiamo a contenere il massimo del perimetro entro questa sera - ha stimato Giani -, prima che i mezzi aerei si fermino".
Nella notte appena trascorsa a causa del vento i fronti di fiamma si sono rinforzati e mutato direzione, arrivando fino agli abitati di Miglianello, Pieve a Elici, Montigiano, coinvolgendo anche gli insediamenti posti a fondo valle di via di Roncò, via Acquachiara e via Polla di Morto.
Sono stati fatti evacuare, spiegano i vigili del fuoco, i nuclei abitati direttamente minacciati dalle fiamme con aiuto di vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri e polizia locale.
Una parte, circa 80, sono stati alloggiati presso la scuola a Massarosa, molte altre in strutture o accolte presso parenti ed amici. Continua a bruciare area del Carso. A causa del rogo, infatti, ad andare in difficoltà è stato bloccato il traffico ferroviario al porto di Trieste.
Le fiamme - comunica Adriaports - hanno costretto le autorità a chiudere un tratto di circa 30 chilometri dell'autostrada A4, dove è stato interessato dall'emergenza anche il casello del Lisert-Trieste.
Per questo motivo, non essendo percorribili la Statale 14 e la strada del Vallone (Gorizia), il traffico pesante diretto al Porto di Trieste - viene precisato - è stato dirottato verso la Slovenia.
Lo stop ai treni da e per il territorio italiano è stato compensato in parte dalla riapertura della rete ferroviaria slovena, che era stata chiusa per 48 ore causa il congestionamento.
Da considerare che il porto di Trieste sta affrontando luglio in emergenza, essendo chiusa per lavori di manutenzione la ferrovia Pontebbana. Per questo motivo i treni diretti verso il Sud Europa stanno utilizzando - fino alla fine del mese - il valico ferroviario del Brennero.
I treni diretti verso l'est Europa, invece, passano attraverso il tunnel delle Caravanche o lungo la tratta slovena in direzione della capitale Lubiana. E, a causa dell'incendio, sono esplose alcune auto e alcuni ordigni bellici, per questo si sono avvertiti ripetuti boati.
La Regione e l'Arpa hanno consigliato anche i sindaci di tutta l'area ad adottare le misure di Monfalcone: mascherine Fffp2 e non uscire di casa di sera e di notte, per il probabile aumento delle polveri Pm10.
Oltre agli incendi boschivi che stanno devastando da ieri il Carso, tra Trieste e Gorizia, altri roghi sono divampati oggi pomeriggio mettendo ancora a dura prova le squadre antincendio che operano soprattutto a ridosso del confine con la Slovenia.
Colpito soprattutto il paese di Jamiano, nel goriziano, dove le fiamme, alimentate anche dal vento, hanno pericolosamente lambito le abitazioni e dove molte sono le persone che sono state evacuate. Quasi un paese fantasma.
Impressionante poi il campo santo del posto, andato parzialmente distrutto dalle fiamme con tombe e lapidi annerite, fiori e piante completamente arse dal fuoco: una vera desolazione. L'incredibile scena è stata ripresa da una troupe di Telequattro, emittente locale triestina.
I focolai continuano tutt'ora a spostarsi con forti difficoltà per i Vigili del Fuoco anche per il terreno. Da aggiungere ancora che le Ferrovie hanno appena emesso una nota in cui viene posticipata la riattivazione della circolazione ferroviaria, non questa sera ma solo nella mattinata di domani.
Roghi anche a Pescara, in Abruzzo, dove ad andare a fuoco è stato un capannone nella zona di via della Bonifica, a Cepagatti. Stando alle prime informazioni, si tratta di una fabbrica dismessa da tempo.
Le fiamme sono partite dall'esterno della struttura e poi hanno raggiunto il fabbricato. Il fumo nero è visibile anche a chilometri di distanza. Sul posto sono presenti i vigili del fuoco con tre squadre - due di Pescara e una di Chieti - i carabinieri e la Polizia municipale di Cepagatti.
Prosegue intanto anche l'emergenza tra Roma e provincia, dove solo nella giornata di ieri sono scoppiati 40 incendi in cinque ore. Oggi fiamme si sono sviluppate in un'area boschiva vicino all'ex depuratore, in via della Ripa, nel comune di Cave, vicino Roma. Sul posto i pompieri.
Richiesto l'intervento del Dos per coordinare le operazioni di spegnimento. E, a causa degli incendi, ci vorranno 15 anni per ricostituire i boschi. E' la stima di Coldiretti sugli effetti dei roghi divampati in Italia.
"Nelle aree bruciate dagli incendi saranno impedite tutte le attività umane e tradizionali: la scoperta del territorio da parte di appassionati, ma viene anche a mancare un importante polmone verde", spiega la Coldiretti.