AGI - L'emergenza siccità che interessa la pianura Padana resta grave: tutte le stazioni di monitoraggio dei livelli delle portate del fiume Po sono ancorate al di sotto delle quote minime dei flussi; le precipitazioni, cadute in modo disomogeneo nell'area distrettuale e talvolta sotto forma di fenomeni violenti e grandine, si sono rivelate scarse; le temperature, dopo un temporaneo abbassamento, sono ritornate sopra gli standard stagionali e con stimata tendenza all'aumento ulteriore gia' dai prossimi giorni. Lo riferisce l'Autorità distrettuale del fiume Po.
"In questo quadro idrologico e climatico - viene sottolineato in una nota - del tutto simile a quello proiettato già nell'ultima seduta dell'Osservatorio sugli Utilizzi Idrici, emerge una sola positiva rappresentata dalla parziale ripresa delle quote di alcuni grandi laghi alpini che hanno consentito, negli dieci giorni trascorsi e pur in una acclarata situazione drasticamente deficitaria, una sostanziale stabilizzazione delle portata che a Pontelagoscuro si attesta 219 mc/s.
Le piogge temporalesche sui crinali alpini e i rilasci contestuali dagli invasi idroelettrici hanno infatti permesso di mantenere o, in alcuni casi, incrementare la capacità di invaso dei laghi Maggiore (+13 cm sopra lo Zero idrometrico di Sesto Calende) e Garda (+57 cm), principali serbatoi per l'approvvigionamento del Po".
In questo scenario rimangono però le incognite "legate all'avanzata del cuneo salino nell'area del Delta del Po e la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre, non solo pericolo costante di danno irreversibile all'habitat e alla biodiversità in quelle zone o causa di improduttività colturale, ma anche minaccia costante al comparto idropotabile, vista la presenza operativa, a pochi chilometri, dell'impianto che serve tutt'ora oltre 750 mila persone nelle due province di Ferrara e Rovigo".