AGI - Scappano dalla guerra o dalla fame, arrivano in Italia ma stentano a integrarsi perché non ricevono un'assistenza adeguata, spesso neppure semplici informazioni. Sono oltre 170 mila le persone che dall'inizio dell'anno a oggi sono arrivate in Italia, quasi 15 mila dall'Ucraina, 45 mila dei quali minori, e altri 27 mila dal Mediterraneo.
Sono in gran parte donne e bambini costretti a separarsi dal resto della famiglia, in molti casi minori non accompagnati, i profughi ucraini che, dopo aver trovato scampo in paesi come Polonia, Romania e Moldavia, hanno deciso di continuare il viaggio verso l’Italia.
"Le unità mobili di #Oxfam per le persone in fuga".Al via in decine di città di #Lazio, #Toscana e #Veneto, per offrire aiuto a chi rischia di restare escluso - Oltre 144mila i #rifugiati ucraini in #Italia, il 90% è fuori dal sistema di accoglienza.
— Oxfam Italia (@OxfamItalia) July 7, 2022
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Spesso hanno trovato una prima sistemazione in abitazioni private o alberghi e, nonostante gli sforzi messi in campo, molti di loro rischiano di non ricevere l’aiuto necessario per potersi integrare e ritornare ad una parvenza di normalità. Per Oxfam, che da anni si occupa di accoglienza e integrazione di richiedenti asilo e minori migranti non accompagnati, è una vera emergenza, cui risponderà con il progetto "Persone in fuga".
“Andremo a intercettare i bisogni di persone private all’improvviso di ogni cosa, divise tra il desiderio di tornare presto a casa e la paura che la crisi possa durare - spiega il direttore dei Programmi in Italia di Oxfam Alessandro Bechini – Non aspetteremo di essere cercati come uno sportello, andremo noi a incontrare persone e famiglie ucraine e di altre nazionalità ospitate in strutture dove non sono garantiti i servizi minimi per l’integrazione, o che sono rimaste tagliate fuori dal sistema di accoglienza".
A partire da luglio a Roma, Padova e in 6 province toscane opereranno unità mobili, che si muoveranno con auto, motorini o mezzi pubblici, con facilitatori di comunità che si occuperanno della mediazione linguistica e di individuare i casi di maggiore fragilità.
Ci saranno anche operatori legali e sociali che forniranno orientamento ai servizi sanitari e sostegno psicologico, oltre a occuparsi dell’inserimento dei ragazzi in attività ricreative e formative, anche in vista del prossimo anno scolastico. Il progetto nasce dalla collaborazione di partner come Co&So Firenze, Refugees Welcome, FOCUS - Casa dei Diritti Sociali e la cooperativa Gea.
"Le unità mobili di #Oxfam per le persone in fuga"-Su @ilmanifesto la fotografia dell'accoglienza dei rifugiati #ucraini in #Italia,che per il 90% sono fuori dal sistema di accoglienza https://t.co/2ymhJZx8Eb Come Natalya e Lesia,il loro racconto VIDEOhttps://t.co/67yR8bTm2w
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Soltanto a Roma e provincia a fine maggio 2022 erano accolti oltre 15.600 rifugiati ucraini, per lo più fuori dal sistema di accoglienza e ancora ospitati in strutture alberghiere, da cui saranno presto fuori, senza il rinnovo delle convenzioni. In Toscana, Oxfam ha già avviato i primi interventi a Firenze, Grosseto, nel Chianti nelle settimane immediatamente successive allo scoppio del conflitto in Ucraina.
Nuove unità mobili lavoreranno su Prato, Pistoia, Arezzo e Livorno. Ci sono oltre 10 mila profughi che hanno trovato un alloggio, ma solo 1.200 si trovano nei centri di accoglienza straordinaria e 784 quelli negli alberghi dalla Protezione civile, mentre oltre 8 mila si trovano in case private, spesso grazie al contatto con connazionali che già vivevano in Italia.
Situazione analoga in Veneto dove ci sono 10 mila rifugiati ucraini, 4 mila dei quali minori, con 465 persone sistemate nei centri di accoglienza straordinaria di Padova e altri 2350 in famiglie. Anche per loro la ricerca di una sistemazione stabile e la garanzia di accesso ai servizi sanitari è essenziale.
Si può sostenere la risposta di Oxfam alla crisi dei profughi ucraini, attraverso la campagna “Salviamo vite in emergenze”.