AGI - Aeroporto di Fiumicino, parcheggio Taxi agli arrivi del Terminal 3: benvenuti all’inferno. Come in un suq, gli autisti si contendono i clienti, finendo spesso per litigarseli. Noi siamo qui, osserviamo in silenzio. La mattina, il pomeriggio. La ressa c'è sempre. Ma la situazione va ancora più fuori controllo di sera, tra le 20.30 e le 23.30.
La domanda è sempre la stessa, prima di iniziare la corsa: “Roma, dove?”. Il primo a porla è un uomo con la scritta "official taxi" sulla maglietta gialla, che cerca di smistare i turisti: “Chi va a Roma?”, domanda. E se qualcuno va più vicino o verso Ostia viene lasciato indietro o mandato a cercare la vettura al Terminal 1, lontano 500 metri dove poi più o meno si ripete la stessa pantomima. Ma spesso, in realtà, le trattative iniziano prima che i viaggiatori si avvicinino alle vetture.
I tassisti se li dividono: “I miei sono quelli là”. E non mancano le battute a sfondo sessista: “Questa pure a casa me la porto” e “paga in natura”, scherza un tassista commentando il magnifico aspetto di una ragazza bionda, di lingua inglese, probabilmente del Nord Europa. I conducenti fanno a gara per farla salire. Meno entusiasmo suscita una coppia formata da un uomo e una donna all’apparenza indiani. I due contestano il prezzo proposto e un giovane autista commenta con un altro tassista: “Vediamo cosa decidono, devo vedere se mi conviene”.
Taxi e ‘sòle’: se il cliente “non conviene”, il Pos “non funziona”
Anche se le norme prevedono la stessa tariffa fissa per chi deve raggiungere una via che si trovi all’interno delle Mura Aureliane: 50 euro, che diventano 60 se il taxi ha la licenza del comune di Fiumicino. Ma il problema non è questo. Alcuni titolari delle vetture provano a proporre il tassametro invece della tariffa fissa: “così non ci rimette nessuno”, spiegano ai malcapitati. Che alla fine potrebbero pagare circa il doppio del previsto.
Ancora troppo poco per alcuni conducenti che provano a sparare cifre più sostanziose in cambio magari di un giro panoramico, soprattutto se vedono che i viaggiatori sono asiatici e benestanti. E se la trattativa non va in porto provano a scaricare i clienti parsimoniosi dicendo che il Pos non funziona. Ovvio che gli altri tassisti in fila capiscono il trucco e alcuni non ci stanno. “Non hai la carta, te?”, chiede un collega. “Vale per sempre però, eh?”, insiste. L’altro: “Te dico che non ce l’ho”.
Il fatto è che per mettersi in fila agli arrivi il taxi ha dovuto prima sostare al parcheggio lunga sosta dove ha preso un numeretto e atteso di essere chiamato. Quindi ha perso un’ora e anche di più, per cui desidera “rifarsi”. Ma non è corretto: “se non hai il Pos esci e rientra”, ammonisce un conducente piuttosto muscoloso. L’altro tassista si inalbera: “bella cazzata”. Ne arriva un altro: “dentro non ci entri più, imbecille”. Gli animi si scaldano. "Meglio che se ne vada. Mi hanno rotto il cavolo”, ci confida un autista. "Paghiamo tutti, che te stai a rubà 20 euro? Alla fine sono i clienti che si incazzano e così poi paghiamo tutti. Fa così, vattene", si intromette un terzo, che spiega all’AGI: “alcuni con questi trucchi incassano annualmente 120/150 mila euro dichiarandone 20 mila. Il loro problema è quello di non far entrare soldi nel conto corrente: per questo evitano di prendere le corse economiche: se incassano con il Pos devono fare necessariamente la ricevuta fiscale, e non possono mantenere la dichiarazione dei redditi tra 15 e 20 mila euro”.
Taxi e ‘sòle’: 50 euro nelle Mura Aureliane? Ho il tassametro
Sopraggiunge un gruppo di turisti provenienti dalla Germania. Si avvicinano e chiedono informazioni: stavolta prevale la componente etica; “50 euro, prezzo fisso”, dicono due tassisti. Stesso trattamento per un gruppo di turisti dai tratti somatici indiani: troppe valigie, i tassisti non li vogliono. Preferiscono altri. Una tassista controlla dove devono andare. Chiede: “È un hotel? Se è nel centro sono 50 euro, altrimenti siamo sui 70 euro”, spiega senza forzature.
C’è una persona in attesa con la sedia a rotelle, ma non si trova un taxi disposto a portarla perché manca il tassista che avrebbe la precedenza. Lo cercano, ma non si trova. “Guarda che ha creato, ma dove è andato?”, dice il collega del taxi successivo. La signora intanto resta lì: avrà 75 anni, due borse sulle gambe, e una persona che spinge la carrozzina. Chiedono il prezzo, ma il tassista è deciso: ho il tassametro, non posso dire il prezzo preciso. Inizia una discussione e la signora aspetta.
Un soggetto in fila sulla quarantina fa una battuta al tassista: “stavano a prende Uber e io li ho portati qua”. Una battuta che evoca un mondo, quello degli Ncc, che i tassisti considerano usurpatori perché possono caricare viaggiatori solo su appuntamento, ma in realtà hanno i loro "porteur" e intercettano un po’ di clienti senza fare la fila con i numeretti come i taxi.
Questo ha creato spesso anche problemi di ordine pubblico e per questo, su insistenza dei Comuni di Roma e Fiumicino e l’ok della Prefettura, sono stati aumentati i controlli di polizia, carabinieri, guardia di Finanza e polizia locale. Spiega Daniela Carola, comandante dei vigili del Comune di Fiumicino: “Questi comportamenti esistono da quando esiste l'aeroporto - spiega Daniela Carola, comandante dei vigili del Comune di Fiumicino -. Una volta si potevano sequestrare i mezzi, avremmo bisogno di normative più stringenti”.
Taxi e ‘sòle’: sindacato, io stesso minacciato, ma ora le cose cambieranno
“Nell’ambito aeroportuale c’è una confusione totale - spiega all’AGI Claudio Fagotti, rappresentante del sindacato AdiTaxi - ci sono 35 auto di Fiumicino che vanno autonomamente al prezzo di 60 euro, mentre per i ‘romani’ la tariffa è 50”. “Sono il primo che ai tassisti furbi do mazzate su mazzate. Sono 30 anni che faccio sindacato e ho ricevuto minacce persino dai colleghi - dice ancora Fagotti -. Io sto lavorando, anche grazie all’impegno di Adr (aeroporti di Roma) per trovare una quadra con i colleghi: da qualche settimana intanto abbiamo l’autocertificazione e nessuno può più fare il furbo sul Pos”.
Ncc e abusivi: il fenomeno dei ‘battitori’ e gli atti di violenza
Ma la giungla di Fiumicino non si limita solamente ai ‘bidoni’ dei tassisti. A contendersi i turisti ci sono anche gli Ncc, il noleggio con conducente e i così chiamati ‘battitori’, persone che stazionano davanti ai Terminal e tentano di ‘accaparrarsi’ il turista e portarlo dagli Ncc. Sono giovani, ma anche anziani e guardano in cagnesco chi non si fa ‘gli affari suoi’. “Serve un passaggio?”, chiedono e, alle volte, chi rifiuta viene preso anche a male parole.
L’obiettivo è uno: ‘rubare’ il cliente al taxi. Una situazione questa che ha creato diversi problemi. “Mi guardavano come un marziano, ma sono riuscito a portare all’attenzione di tutti questo fenomeno”, racconta all’AGI Alessandro Onorato, assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport del Comune di Roma, impegnato in prima persona nella lotta all’abusivismo. “Dopo oltre 6 anni, finalmente sono ripartiti i controlli da parte del Git della Polizia di Roma Capitale contro questo fenomeno: siamo stati noi a richiedere la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza su questo tema: la polizia municipale ha ripreso con successo il servizio quotidiano di controllo e repressione contro i procacciatori di corse e di questo siamo molto soddisfatti”.
Ma non è finita qui. L’idea, infatti, è quella di introdurre degli steward per i controlli e un Daspo per comportamenti di questo tipo. Un’idea che non dispiacerebbe affatto al comandante della polizia locale di Fiumicino, Daniela Carola. “Avremmo bisogno di normative più stringenti”, ripete. “Ma ci vorrebbe anche un organico maggiore. Per gli uomini che ho a disposizione stiamo facendo numeri importanti, grazie anche all’aiuto delle altre forze di polizia”, prosegue.
“Alle volte vengono anche alle mani con i tassisti, ci sono state anche coltellate”, racconta Carola. Una versione confermata anche dai carabinieri della stazione di Fiumicino. Nonostante il problema ‘abusivi’, grazie agli interventi in atto, la situazione sta migliorando. “Le corse regolari dei taxi sono cresciute del 58% da gennaio a maggio rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Questa crescita è senza dubbio dovuta al maggior controllo de fenomeno dell’abusivismo degli Ncc”, fanno presente all’AGI fonti aeroportuali.
Ncc e abusivi: Sistema Trasporti, da anni proponiamo di cambiare regole
“Il fenomeno dell’abusivismo e adescamento in aeroporto andrebbe debellato definitivamente poiché nuoce all’immagine dell'intera categoria Ncc”, spiega all’AGI Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici.
Non nasconde il problema, anzi. “Ci sono decine di telecamere e spesso gli abusivi sono ben noti a tutti - denuncia -. Probabilmente il problema sta nella norma, ovvero in un’unica sanzione che risulta blanda per questi soggetti e molto pesante per gli Ncc regolari, magari per una violazione formale. Da anni proponiamo nuove regole: molto più dure verso l’abusivismo - come ad esempio un Daspo come si fa con gli ultras violenti - e più morbide verso chi opera nella legalità, proprio per incentivarla”.
A tornare è dunque la linea dura: il Daspo. Perché la situazione sembra essere fuori controllo. “Purtroppo i tassisti si oppongono a qualsiasi rivisitazione della norma o suggerimenti provenienti da questo campo. Un atteggiamento francamente infantile che impedisce soluzioni anche quando vi sarebbe l'accordo sulla analisi di un problema come questo”, conclude Artusa.